La fantasia può liberamente sbizzarrirsi e, grazie ad una potatura artistica delle piante, è possibile realizzare una enorme, quasi infinita, varietà di forme
Al di là di quanto già detto negli articoli precedenti, nell’“ars topiaria” la fantasia può liberamente sbizzarrirsi, a mezzo della potatura artistica delle piante è possibile realizzare una enorme, quasi infinita, varietà di forme. Le essenze vegetali che resistano alle periodiche potature si prestano infatti a soddisfare le più diverse esigenze del progettista o del semplice giardiniere. In verticale, si potranno scolpire sfere, spirali, coni, colonne… L’estro del giardiniere spesso porta però a realizzare anche forme estremamente elaborate e diversificate: spaventapasseri, uccelli, cani, gatti…
La realizzazione, la manutenzione ed i relativi costi nonché la tempistica (spesso anni!) necessari per creare e mantenere queste sculture vegetali variano, ovviamente, molto a seconda della tipologia scelta. Spesso sono infatti necessarie impalcature, fili tirati a piombo, cesoie e forbici di grandi dimensioni per mantenere, nel tempo, l’opera realizzata. Va anche ricordato che l’intervento di regolazione del verde dovrà essere ripetuto, sistematicamente ed ad intervalli abbastanza costanti (che tengano ovviamente conto della fase di sviluppo vegetativo e di riposo delle piante), più volte nel corso dell’anno.
In tema di forme, molto suggestiva risulta poi la realizzazione di veri e propri muri verdi, essi potranno avere una altezza molto variabile ed adeguarsi in modo sorprendente alle esigenze del giardino. Questi ultimi potranno infatti essere semplici o molto elaborati, caratterizzati da un profilo dentellato, diritto, ondulato o mosso.
A volte tali opere possono persino assumere interessanti forme simil naturali, ossia riuscire ad emulare, attraverso uno studio attento e mirato, uno sviluppo solo apparentemente spontaneo della vegetazione presente in natura.
In realtà un simile risultato è, però, sempre frutto di un meticoloso e lunghissimo lavoro, effettuato nel tempo da potatori esperti, che sanno assecondare alla perfezione lo spontaneo sviluppo delle singole piante del filare, piegandolo docilmente ed in modo impercettibile per l’osservatore, alle loro esigenze concrete.
In questi casi, il risultato finale potrà essere davvero eccezionale. La linea della siepe sarà, infatti, moderatamente e spontaneamente irregolare in tutte le dimensioni spaziali: orizzontale, verticale e diagonale.
Lo spessore, l’altezza ed il volume della siepe varieranno, infatti, nel giro di poche decine di centimetri, adeguandosi alle esigenze del progettista e tenendo, al tempo stesso, conto delle esigenze vegetative delle varie piante impiegate.
Ogni scelta stilistica dovrà, ovviamente, adeguarsi al contesto paesaggistico ed urbanistico. Un alto muro verde dal profilo “dentellato” sarà, per esempio, perfetto per un castello, una siepe ondulata si adatterà molto bene alla spontaneità di un giardino di un cottage nella campagna rurale inglese, linee sobrie, regolari e pulite saranno, in genere, l’ideale per edifici e contesti più moderni (a meno che non si preferiscano le varianti “barocche”, di cui ad un precedente articolo).
Stupefacente può essere, infine, l’utilizzo dell’“ars topiaria”, ossia l’impiego delle piante quali forme geometriche e scultoree, in contrasto con altra vegetazione ed in particolar modo con l’erba, lasciata incolta nei prati. In alcuni giardini inglesi, lo schema ora delineato viene impiegato come mezzo di raccordo tra il giardino vero e proprio e lo spazio a verde circostante. Qui la natura riprende, infatti, il sopravvento e gli interventi dell’uomo sul paesaggio si attenuano via via che ci si allontana dagli edifici e dal parco “disegnato” dai progettisti.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com