Arbusti dalle forme scultoree valorizzano gli elementi architettonici degli edifici e creano un contatto tra interno ed esterno ed uno stretto rapporto, al variare delle stagioni, con la natura
Oltre all’impiego dell’“ars topiaria” nei parchi e nei giardini, non va dimenticato che questo tipo di realizzazioni possono essere utilizzate con grande successo anche sui terrazzi e nei cortili.
Molte delle piante menzionate nei precedenti articoli si adattano infatti bene alla crescita in contenitori. Sarà quindi possibile far crescere bossi a sfera, a spirale, intrecciati o a colonna tra i tetti cittadini. Alla base di queste piante si potranno poi collocare, per ravvivare l’effetto durante i mesi estivi, piante stagionali quali surfinia (petunie), nicotiana (fiori di tabacco), impatiens (fior di vetro), begonie…, oppure, nella stagione invernale, eriche, ciclamini,… o ancora, in primavera, bulbose e tuberose quali narcisi, crochi e giacinti. .
Va raccontato che l’impatto dell’“ars topiaria” sull’osservatore risulta generalmente di tipo formale. Nel caso, poi, in cui si volesse realizzare una terrazza cittadina di tale tipo, sarà possibile utilizzare uno schema base, cui apportare, di volta in volta, le necessarie modifiche.
Per esempio, si potrebbe immaginare di realizzare una sorta di semplice muro di colore verde-grigiastro, con piante di westringea o analoga essenza collocate in vasconi e potate in modo regolare o anche, se si preferisce, lasciate sviluppare in modo semi spontaneo. Negli angoli del terrazzo si potrebbero impiegare, a contrasto cromatico, bossi verde scuro, potati a spirale, a fiamma o anche eventualmente ad alberello.
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All’insieme si potrebbero però aggiungere, tenuto conto delle rispettive esigenze colturali, idrangee (paniculata, quercifolia…) di vario tipo, aralie, magnolie di piccole dimensioni, azalee ed eventualmente rincospermum jasmoinoides, clematidi o caprifoglio per ricoprire le strutture verticali.
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L’insieme cromatico, da adeguare al contesto degli edifici ed ai gusti personali, potrà ovviamente variare moltissimo in quanto la maggior parte delle essenze vegetali sopra menzionate è disponibile, in natura e quindi sul mercato, in una ampia gamma di colorazioni.
Per la pavimentazione si suggerisce, nel caso di impiego di piante potate secondo i dettami dell’“ars topiaria”, qualcosa di classico, ad esempio pietra grigia, ardesia o similari.
L’arredo potrà poi essere o molto lineare o, preferibilmente, di tipo usuale, ad esempio in ferro, a seconda del taglio complessivo che si vuole dare all’insieme. Nel contesto urbano, non va infine neppure sottovalutato l’impiego della singola pianta, potata secondo i dettami dell’“ars topiaria”. Anche un solo bosso, un alloro o altro arbusto, adeguatamente collocato su un balcone, oppure una semplice coppia di piante gemelle, posizionate ai lati di una porta di ingresso, possono infatti modificare completamente l’insieme in cui sono inserite.
Questi arbusti dalle forme scultoree sottolineano e valorizzano gli elementi architettonici degli edifici e permettono, con una spesa molto limitata, di creare, anche in città ed in spazi molto ridotti, uno contatto tra interno della casa ed esterno ed uno stretto rapporto, al variare delle stagioni, con la natura.
Come dimostrano le fotografie di questo articolo, tale tipo di impiego del verde è infatti ampiamente diffuso nelle principali capitali europee, da Londra, ad Amsterdam, a Parigi… e persino in realtà, solo apparentemente molto “cementificate”, come New York.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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