Alcune compagnie assicurative italiane applicano tariffe più svantaggiose ai cittadini immigrati raggiungendo maggiorazioni che arrivano anche al 100%
Nei giorni scorsi l’Europa ha ufficialmente chiesto all’Italia di eliminare definitivamente le cosiddette assicurazioni a “tariffe etniche”, ovvero un premio assicurativo più caro che viene applicato solo nei confronti dei cittadini extracomunitari.
Si tratta di un caso già noto, sollevato due anni or sono da un’inchiesta di Repubblica, che, per effetto di un esposto dell’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), è giunto sui tavoli della Commissione Europea. Interessa buona parte delle compagnie di assicurazione italiane, ormai abituate da anni ad applicare tariffe più svantaggiose ai cittadini immigrati raggiungendo maggiorazioni che arrivano anche al 100% (soprattutto nel caso di cittadini marocchini) e che in media si aggirano dall’8% al 43%.
Utilizzando i termini tecnici del mondo degli assicuratori viene definito “rischio nazionalità”, facendo invece riferimento ai termini che utilizziamo tutti i giorni in qualunque altro contesto si dice che “se sei albanese o marocchino la polizza auto costa di più”. Per quanto riguarda la Commissione Europea, invece, si parla di “restrizione discriminatoria della libertà di fruire di un servizio” e di “criteri di cittadinanza nella definizione dei premi assicurativi delle Rc auto”. Al momento la Commissione Ue ha deciso di non aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, limitandosi alla segnalazione; ora tocca alle compagnie italiane eliminare la voce dai contratti.
All’inizio di quest’anno anche l’Ufficio Nazionale Anti-Discriminazioni Razziali (Unar) era intervenuto sulla delicata questione diffondendo una nota con la quale sottolineava i profili di illegittimità e di contrasto con il diritto europeo che caratterizzano le tariffe differenziate per nazionalità nelle polizze auto.
[Foto di Diego Arbore]