L'utilizzo di piante che producono bacche conferisce, nella stagione autunnale, inaspettate colorazioni al giardino
Vi sono tantissime piante, alberi, arbusti e persino rampicanti che producono bacche nelle diverse stagioni dell’anno. Ci soffermeremo solo su alcune di queste, in particolare su quelle che producono frutti nel periodo autunnale. I colori delle bacche sono i più diversi, si passa dal bianco-verdastro del vischio, al rosa del Sorbus hupehensis “Pink pagoda”, al violetto della Callicarpa bodinieri varietà giraldii profusion, al giallo-arancione della rosa rugosa, al rosso dei Cotoneaster, dell’agrifoglio, del tasso e del pungitopo, al viola-nero del ginepro ed al nero della Hedera helix.
Alcune delle piante combinano poi la presenza delle bacche a quelle delle foglie, altre, essendo caducifoglie, mantengono nel periodo tardo autunnale ed invernale i soli frutti sui rami secchi. L’impiego delle singole varietà andrà quindi attentamente studiato, tenendo conto dello sviluppo vegetativo, delle esigenze progettuali, dei colori delle foglie e dei frutti. Per quanto concerne poi le varietà a produzione autunnale o invernale, si dovrà considerare anche la notevole incidenza dell’elemento cromatico, fornito dalle bacche, nello spoglio paesaggio di tale periodo dell’anno. Ad esempio, notevole può essere infatti l’impatto di un grosso cespuglio o di un filare di rose rugose dalle bacche rossastre, sugli spinosi rami brunastri, in un giardino coperto di neve bianca. Lo spuntare delle bacche di un Sorbo, tra la brina ghiacciata che ne ammanta i rami, o il lucido scintillare dei frutti neri e raggruppati in mazzetti, che spuntano da un vecchio muro ricoperto di Hedera helix, possono invece diventare punto focale del giardino ed attirare, su di essi, l’attenzione dell’osservatore.
Malus “Evereste”: una varietà di melo dallo sviluppo di circa sei, sette metri. E’ particolarmente interessante sia per la sua fioritura primaverile, di un colore bianco rosa, che per la ricca produzione autunnale di frutti. Essi rimangono per mesi sui rami, anche dopo la caduta delle foglie, piccoli ma numerosissimi, creando un suggestivo punto focale del giardino.
Se lo sfondo è un muro, un prato coperto di neve o da erba brunastra, l’effetto viene amplificato, lasciando lo spettatore stupito di fronte alla naturale perfezione cromatica fornita dalla natura.
Ricordo di aver visto utilizzate, per la prima volta, simili varietà di meli nel parco dello stabilimento di Loro Piana in Piemonte. La struttura dell’edificio era molto semplice e lineare, il giardino sobrio, geometrico (data l’evidente sua funzione industriale) e ben strutturato. Poche siepi e limitati elementi vegetali verticali completavano l’insieme, il paesaggio era interrotto solo da alcuni meli, coperti di frutti rossastri su uno sfondo grigio-brunastro, ammantato dalla tipica nebbiolina autunnale della Pianura Padana.
Callicarpa bodinieri varietà giraldii profusion: una delle varietà di Callicarpa più interessanti, dallo sviluppo di circa tre metri di altezza. La pianta produce, nel periodo primaverile, una fioritura, quasi insignificante, rosa chiaro che è molto amata dalle api. Le foglie sono ovate-lanceolate, ruvide ed opposte. Durante l’autunno, l’arbusto si ricopre, invece, di una ricca ed interessante moltitudine di bacche, dal colore purpureo. Utilizzatela anche in angoli bui del giardino, nei quali la ricca produzione di frutti risalterà in modo particolare, valorizzando l’intero insieme del parco. La pianta non richiede quasi potatura, salva la rimozione dei rami troppo vecchi ed indeboliti e presenta una buona resistenza al freddo. Quest’ultimo però tende a danneggiare, se intenso, le bacche che perdono la loro smagliante colorazione e la loro caratteristica brillantezza, tendendo ad una colorazione insignificante e marrone-bruciato.
Hedera helix: una varietà piuttosto comune di edera, di facilissima coltivazione e di rapido accrescimento. Essa ricopre muri, staccionate e strutture verticali ed orizzontali con rapidità ed estrema naturalezza. Le foglie sono coriacee, verde intenso con striature grigiastre, i rami flessibili e marroni scuri. L’impatto generale della pianta è di naturale disordine, sopporta bene però le potature e si adatta con una certa facilità alle forme desiderate.
Se si vuole ottenere un effetto di decadente naturalezza, la si faccia crescere sui muri di un antico edificio o persino, come in alcuni giardini inglesi, sulle rovine di abazie e di palazzi storici.
I frutti sono globosi, neri e lucidi, riuniti in mazzetti, che si protendono dalla pianta. La produzione è assai ricca e la permanenza sulla pianta duratura nel tempo, con l’evidente vantaggio di rappresentare un importante elemento decorativo nello spoglio giardino invernale.
Sorbus hupehensis “Pink Pagoda”: un piccolo alberello, dallo sviluppo di circa sei, otto metri. Appartiene alla famiglia dei sorbi, tutti ampiamente utilizzati, in giardino, per la ricca produzione di colorate bacche. La varietà hupehensis è caratterizzata da foglie grigio-verdastre che si tingono di rosso in autunno, le bacche sono riunite in gruppetti e di un tenue ed elegante colore rosa chiaro. Anche questa pianta può ben rappresentare il punto focale in un piccolo giardino e sempre fornire, al variare delle stagioni, interessanti spunti cromatici.
Rosa rugosa (foto principale): un particolare tipo di rosa, dallo sviluppo di medie dimensioni, di facile coltivazione anche perché non richiede particolari potature, se non di tipo contenitivo, resistente al freddo. Come altre rose, rappresenta, per la ricca produzione di bacche rossastre, un interessante elemento da inserire nel giardino. Viene generalmente utilizzata in contesti dallo stile rustico, sia per le ricche e colorate fioriture estive che per la produzione di frutti di medie dimensioni, giallo, arancio-rossastri che permangono sulla pianta sia nel periodo autunnale, quando le foglie del cespuglio sono giallo intenso, che nel periodo invernale sui rami secchi e scuri.
Cotoneater: questa famiglia di piante è molto numerosa. I cespugli in oggetto variano moltissimo per tipo di sviluppo, strisciante, verticale, di piccole o medie dimensioni. I cotoneaster esistono sia nella versione caducifoglie che in quella a foglia persistente. I frutti possono essere gialli, arancioni o rosso intenso. Le foglie sono coriacee, verdi grigiastre, i rami marroni lucidi presentano spesso spine. Data la grande duttilità d’impiego, queste piante si prestano ad un utilizzo molto diversificato, specie per la ricca produzione di bacche. La fioritura primaverile è nei toni del bianco, piuttosto abbondante ma esteticamente non molto significante. Anche questi arbusti ben risaltano, specie nel periodo tardo autunnale ed invernale nel giardino, soprattutto nella bianca coltre nevosa.
di Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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