Ad aprile chiuderanno i cantieri per la riqualificazione della Bassa Val Bisagno e Borgo Incrociati e in Piazza Martinez. Resta sogno il ponte di Sant'Agata trasformato in passerella pedonale
Mentre il primo sole dal sapor primaverile illumina Genova, nel Municipio della Bassa Val Bisagno fervono i lavori di riqualificazione. Si va a ritmo sostenuto e alla fine di aprile due cantieri importanti saranno finalmente chiusi: quello di via Borgo Incrociati e quello di piazza Martinez. Con la tornata elettorale alle porte è difficile fare previsioni sui successivi interventi, ma il sogno nel cassetto resta l’allestimento pedonale del Ponte di Sant’Agata.
Proprio nel borgo medievale, che in antichità era appena fuori le mura della città, sono partiti i rifacimenti. Prima la pavimentazione e il riordino di piazza Raggi, appena fuori dalla metropolitana, poi finalmente quelli della via che fino a pochi mesi fa era una colata di asfalto dissestato. Ora una bella pavimentazione sorge nel “gioiellino” della Bassa Valbisagno, ma non solo: «Oltre alle lastre abbiamo rinforzato la rete idrica bianca e nera, abbiamo installato un’illuminazione a led in accordo con la Sovrintendenza e abbiamo chiuso i vicoli che purtroppo erano usati come gabinetti a cielo aperto con inferriate saldate – spiega soddisfatto Massimo Ferrante, presidente del Municipio Bassa Valbisagno – ormai manca solo un 20% e il lavoro sarà concluso». L’occhio vuole la sua parte, non ci sono dubbi, ma la riqualificazione di Borgo Incrociati ha due intenti più profondi. Innanzi tutto la sicurezza che, con la nuova rete idrica è migliorata, ma anche la creazione di posti di lavoro che potrebbero arrivare a breve: «Alcune attività commerciali, tra cui una gelateria e una pizzeria, hanno espresso l’interesse ad aprire proprio nella via – continua Ferrante – è una ricaduta a pioggia iniziata con i cantieri e che vede la sua naturale conclusione in economie e indotto». Insomma, la Bassa Valbisagno punta in alto dopo aver rialzato la testa in seguito alle tragedie causate dall’alluvione. Tutti qui hanno ancora negli occhi quei terribili momenti, con il Bisagno esondato, danni ingenti e soprattutto perdita di vite umane. Da quelle ore che adesso sembrano lontane, ma non troppo, molto si è mosso e anche speso: il Municipio ha investito 520mila euro di cui 120 mila provenienti dal bilancio 2015 e 400mila dal bilancio 2016.
Non resta che aspettare poco più di un mese, quasi contemporaneamente alla consegna dei giardini di piazza Martinez. Il 28 aprile si chiuderà il cantiere e il 12 maggio si svolgerà l’inaugurazione ufficiale. Il giorno di San Valentino ha regalato il primo lotto concluso e a primavera inoltrata i giardini torneranno completamente in mano ai cittadini. Migliorato l’aspetto, certo, ma anche in questo caso il valore dei lavori è doppio. «Adesso non ci sono più zone non illuminate e questo è garanzia di maggior sicurezza – dice ancora il presidente del Municipio – ma la vera sorpresa è arrivata da alcuni senza tetto che ci hanno chiesto di poter contribuire a tener pulita l’area. Questo mi ha lasciato senza parole». I giardini saranno “divisi” in tante aree quante sono le stagioni della vita: una dedicata all’infanzia, una dedicata all’adolescenza con la pista per le biciclette, una dedicata alle famiglie e una dedicata agli anziani che avranno panchine nuove e tavolini per giocare a dama o a scacchi. Tutto condensato in un unico spazio ricreativo che all’inizio dei lavori aveva sollevato qualche polemica relativa alla chiusura estiva per inizio cantiere. Anche in questo caso l’investimento è stato ingente: 680mila euro di cui 280mila provenienti dalle casse del municipio e 400 mila da quelle del Comune di Genova.
Il volto della Bassa Val Bisagno dunque lentamente sta cambiando, tra rifacimenti, piccoli e grandi lavori che ne hanno ridisegnato la fisionomia. Progetti realizzati senza mai dimenticare quel sogno nel cassetto che via via è diventato sempre più concreto, sino a trasformarsi in studio di fattibilità: l’antico ponte di Sant’Agata. Una passerella leggera fatta di materiale trasparente e metallo che renderebbe di nuovo lo storico ponte percorribile a piedi. Una struttura che mischierebbe l’antico al moderno come si usa fare in molti paesi europei, una passerella che avrebbe l’aspirazione di lanciare il ponte medievale verso il futuro e verso la sponda est del Bisagno. Se questo progetto davvero sarà realizzato, si potrebbe trasformare il vicino ponte Castelfidardo in una strada solo carrabile, togliendo il disagio di quei marciapiedi tanto stretti da passare a fatica con un passeggino o con una carrozzina. E però di mezzo ci sono non pochi ostacoli, a partire dalla Sovrintendenza: «Non sono certo gli ostacoli a spaventarmi – dice ancora Ferrante – sono disposto al dialogo e a studiare nei minimi dettagli insieme a tutti gli Enti interessati ogni minimo particolare, soprattutto gli elementi legati alla sicurezza. Ma il ponte si può fare, anche se dal punto di vista estetico sarà necessario superare qualche taboo tipico della nostra cultura». Di certo sarebbe un lavoro lungo; a giugno si svolgeranno le elezioni amministrative che implicheranno una scelta anche per il presidente del Municipio Bassa Val Bisagno: «Se ci sarà una coalizione mi ricandiderò per portare a termine tanti altri progetti, ponte di Sant’Agata compreso» – conclude Ferrante. Ma questa è tutta un’altra storia.
Nina Genta