Specialmente nell’Ottocento, aveva un fascino quasi esotico, tanto da essere originariamente coltivata nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta, nelle serre dell’Orto Botanico di San Pietroburgo e da apparire abitualmente nelle sale da pranzo della famiglia Bonaparte
La storia della prima Camellia da fiore, ad apparire in Europa, è piuttosto curiosa. Si dice infatti che essa sia arrivata in Occidente per errore, confusa con una essenza della varietà sinensis, da sempre coltivata per la produzione del tè. Questa preziosa bevanda orientale viene infatti proprio tratta, attraverso una complessa lavorazione, dalle foglie di questa particolare pianta.
Il genere Camellia (meglio noto come Camelia) appartiene alla famiglia delle Theaceae. In Europa la Camelia è nota ed utilizzata principalmente come pianta da fiore ma nei suoi luoghi di origine, Cina e Giappone, si presenta come un alberello legnoso che supera i dieci metri di altezza, molto ramificato, con la corteccia liscia e che produce un legno estremamente duro.
Le foglie delle piante sono lucide, provviste di un corto picciolo di colore verde intenso, glabre ed appuntite. Il fiore è generalmente solitario, si forma sui rami di un anno di età ed è di forma e colore molto variabili.
Venendo alle differenti varietà, la Camellia japonica è originaria dell’Asia, del Giappone e della Corea ed è una pianta a portamento arbustivo che raggiunge anche i sei metri di altezza. Essa è caratterizzata da foglie coriacee, ovali o ellittiche con i margini seghettati, lucide e persistenti.
I fiori si formano alla sommità dei germogli laterali e sono larghi una decina di centimetri circa, di colore bianco, rosa, rosso, porpora e possono essere semplici, doppi e semidoppi. E’ una specie molto coltivata con numerosissime varietà. Può essere cresciuta, a differenza di altre camelie, all’aperto nelle zone dove il clima è freddo. Fiorisce da febbraio a maggio. Tra le Camellie japoniche, riteniamo meriti ricordare almeno la bellissima “White Nun”, difficile da reperire sul mercato, dai petali bianchi, con il centro giallo ocra.
La Camellia sasanqua è invece una specie che proviene dalla Cina e, a differenza della Camellia japonica, è molto più rustica e fiorisce da novembre a marzo e forma solo fiori semplici di un colore che varia dal bianco, al rosa ed al rosso.
La Camellia reticulata proviene dalla Cina, è semirustica e produce fiori molto grandi ed appariscenti di colore rosa, più o meno intenso, molto più piccoli di quelli delle camelie normalmente diffuse nei giardini.
Una menzione a parte merita poi la già citata Camellia sinensis che sarebbe giunta dall’Oriente in Europa nel diciottesimo secolo, da questa varietà viene infatti ricavato il tè. I fiori di quest’ultima pianta sono bianchi, ma caratterizzati da numerosissimi stami di un colore giallo oro acceso ed intenso. Per arrivare alla preziosa bevanda è però necessario passare attraverso un complesso processo, interamente manuale. In particolare, sarà necessario staccare le ultime due o tre foglioline apicali del ramo, quelle in fase di crescita, che dovranno essere poi sottoposte ad una attenta lavorazione, differente per ogni tipo di tè. Quest’ultima si articola sempre in vari e complessi passaggi: essicazione, arrotolamento e fermentazione. Il solo appassire delle foglie non consente infatti di ottenere risultati apprezzabili al gusto: la bevanda ricorderebbe solo molto alla lontana il tè che siamo, oggi, abituati a bere.
In generale, le Camelie non sono difficili da coltivare. Sono piante che devono stare all’aperto, posso resistere in ambiente chiuso solo per brevi periodi, durante la brutta stagione, quando le basse temperature non consentono di farle crescere all’aperto. E’ poi preferibile posizionare la Camelia a mezz’ombra e non al sole diretto, in ambiente umido ed allo stesso tempo ben arieggiato.
La Camelia è, come le azalee ed i rododendri, una pianta acidofila, necessita pertanto di un terreno acido, sciolto, molto ricco di sostanza organica (come ad esempio foglie in decomposizione, aghi di pino, torba, terriccio di bosco, corteccia di pino…) e ben drenato. E’ infatti una pianta che non tollera i ristagni idrici.
Infine, oggi la Camelia è una pianta conosciuta, diffusa ed ampiamente coltivata in giardini (in Liguria è assai utilizzata, grazie al clima mite, anche in “collezioni” in parchi pubblici e storici) e grandi contenitori. In origine, specialmente nell’Ottocento, questa pianta aveva però un fascino quasi esotico (provenendo dall’Oriente) ed “aristocratico” (essendo l’acquisto delle piante molto dispendioso), tanto da essere originariamente coltivata nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta, nelle serre dell’Orto Botanico di San Pietroburgo e da apparire abitualmente nelle sale da pranzo della famiglia Bonaparte.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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