Alcuni consigli per la composizione di una electronic mail (termine coniato per differenziare la posta elettronica da quella tradizionale chiamata semplicemente mail) in inglese a seconda del registro linguistico che si vuole utilizzare
La parola email è entrata di prepotenza nel nostro lessico a causa del boom della tecnologia e di Internet. Di questo termine in inglese vengono ammessi due diversi spelling: e-mail oppure email. Probabilmente la usiamo ormai più frequentemente anche di “spaghetti” o addirittura di “calcio”.
Comunque sia, che si scelga email o e-mail, si tratta, in entrambi i casi, di un’abbreviazione di electronic mail, espressione che è stata coniata per distinguere la posta elettronica da quella tradizionale, chiamata semplicemente mail. Proprio questo termine viene spesso usato nella nostra lingua per indicare i messaggi inviati e ricevuti tramite la Rete, ma in English, onde evitare confusione e a scanso di equivoci, è meglio sempre specificare usando la dicitura email per la posta elettronica.
Tra l’altro, in inglese email non è soltanto un sostantivo, ma anche un verbo. Per esempio posso dire: Email me as soon as you can (“Mandami un’email appena riesci”). Oppure: I emailed him but he never replied (“Gli ho inviato un messaggio di posta elettronica ma non mi ha mai risposto”).
Fatta questa premessa, vediamo alcune delle più comuni formule di apertura e chiusura di un’email redatta in inglese.
Tutto dipende dal grado di confidenza che avete con il destinatario del vostro messaggio. Si va da Dear Sirs, usato quando scrivete un’email molto formale a destinatari ignoti, a Dear Mr / Mrs Brown, Jones, ecc. se conoscete il destinatario ma non volete usare un tono troppo familiare, per arrivare a forme molto più colloquiali se vi state rivolgendo a un amico (Hi / Hello. How’re you?).
Alla fine del messaggio, oltre al ringraziamento per l’attenzione e per la disponibilità (Thank you very much for your attention / help / time), normalmente si chiude l’email con un saluto, come per esempio Best regards / Best wishes / All the best, o più semplicemente Bye / See you / See you soon / Speak soon se il contesto non è formale e stiamo scrivendo a un conoscente.
Un consiglio che mi sento di dare in generale nella stesura di un’email sia che la scriviate in inglese, in italiano, in francese o in swahili è quello di porvi la seguente domanda: la persona che leggerà il mio messaggio sarà in grado di capire quello che ho scritto? Se scrivete in una lingua diversa dalla vostra lingua madre, evitate i periodi troppo complessi e cercate quanto più possibile di essere semplici e lineari.
E’ bene sottolineare, tra l’altro, che la cultura anglosassone è più pragmatica e meno formale della nostra: si vuole arrivare dritti al cuore della faccenda. I formalismi vuoti e ampollosi servono a poco e i nostri “Egregio”, “Esimio”, “Illustrissimo” – che personalmente trovo goffi e piuttosto ridicoli – sono condensati in Dear Sir / Madam o Dear Mr/ Mrs So and So (Signor / Signora Tal dei tali). Esistono tuttavia rare eccezioni, come la forma Your Majesty, usata per rivolgersi alla regina, ma dubito fortemente che vi capiterà mai di inviarle un’email.
Nel caso comunque vi capitasse di incontrarla di persona, evitate di fare la brutta figura fatta da un nostro ex Presidente del Consiglio che si mise a urlare a pochi metri da lei: la nostra immagine a livello internazionale è già stata sufficientemente compromessa … See you!
Daniele Canepa
[foto di Diego Arbore]