Se ricevete telefonate "minacciose" dalle compagnie telefoniche, chiedete nome e cognome di chi vi sta chiamando e poi sporgete reclamo alla sede legale dell'azienda specificando il nominativo in questione. In alcuni casi siete anche autorizzati a sporgere querela
Mia madre lavorava in quell’azienda che all’epoca si chiamava SIP. Ho ancora fresco e vivo il ricordo di quei bei telefoni vintage che oggi mi piace collezionare. Ed è proprio vero che dell’acqua che non vuoi bere anneghi… Difatti, le problematiche legate alla telefonia sono divenute una delle principali attività di questa rubrica. Tanto da farmi dimenticare la bellezza dei telefoni di una volta.
Questa settimana debbo parlarvi di come certe problematiche vengano da talune aziende telefoniche mal gestite. Al di là del merito, ovvero della giustezza o meno di una bolletta, ritengo rimarcare come un utente sia comunque un cliente e, per ciò stesso, vada rispettato. Mi spiego meglio: molte persone ci scrivono dopo avere ricevuto dal gestore bollette ritenute errate e quindi prontamente contestate. Orbene, queste persone vengono spesso contattate dal personale dell’azienda con minacce a saldare gli insoluti (soprattutto quando non sono dovuti).
Voi fate le vostre rimostranze e, dall’altra parte del filo, la voce si altera ed inizia a trattarvi in malo modo… Altre volte l’utente viene minacciato di subire azioni legali con aggravi di spese… Insomma, l’obiettivo è quello di spaventare il cliente. E, quando ciò accade a persone di una certa età, queste ultime si allarmano e – magari – finiscono per pagare somme non dovute.
Un consiglio: se ricevete questo tipo di telefonata, chiedete nome e cognome di chi vi sta chiamando e poi sporgete reclamo alla sede legale dell’azienda specificando il nominativo in questione. Nel caso riceviate minacce particolarmente insistite, come ahimè talvolta accade, siete autorizzati a sporgere querela presso l’Autorità competente.
Segnaliamo anche vari casi in cui l’azienda, dopo avere ricevuto regolare disdetta da un utente, risponde – guarda caso – che la disdetta non è stata inviata correttamente. Ma il motivo non è dato sapere…
Qual è la morale? Che le grandi aziende fanno quello che vogliono, tanto su cento casi di truffe e raggiri solo un paio al massimo finiscono in tribunale, e gli altri a tarallucci e vino.
Alberto Burrometo
Per segnalazioni, domande e richieste di consulenza scrivere a progetto.up@gmail.com oppure redazione@erasuperba.it. La rubrica “Consulenza Online” vuole essere un filo diretto con i lettori, il presidente dell’ associazione Progetto Up Alberto Burrometo è a vostra disposizione.
[foto di Alberto Marubbi]