Anche in spazi limitati e poca terra crescono rampicanti, felci o grandi foglie lussureggianti. Calle “tropicali” e piante grasse per creare un “giardino” sulla propria finestra
Spesso in città si dispone di poco spazio o quello sulle finestre potrebbe, apparentemente, non consentire alle piante ed ai rampicanti di svilupparsi in modo adeguato. In realtà, se si opta per le varietà giuste, anche la collocazione più ombrosa e meno felice può riservare notevoli sorprese.
Dopo aver letto di recente un articolo su alcuni paesaggisti, ho visitato i loro siti internet e ho avuto conferma delle mie esperienze personali. In particolare, un progettista ha dedicato una sezione del suo sito alle realizzazioni a verde negli spazi limitati. Le fotografie ivi pubblicate sono particolarmente interessanti e dimostrano che, specie nelle grandi città, si presti attenzione alla valorizzazione delle piccole aree disponibili. Più l’area è limitata e sacrificata più il lavoro progettuale si complica. Sono infatti necessarie doti estetiche, ampie conoscenze botaniche e competenze tecniche per sfruttare il poco terreno o per fare sviluppare adeguatamente e senza troppa manutenzione, in piccole cassette, le più disparate essenze vegetali.
Se la posizione è assolata e si possono collocare solo vasi di dimensioni molto limitate o comunque contenenti poco terreno, la soluzione migliore sono senza dubbio le piante succulente. In particolare i Sedum, nelle loro infinite varietà, garantiscono la produzione di cespuglietti dalle molteplici forme, con foglie molto variegate e dalle colorazioni che vanno dal verde intenso, al grigiastro, al marrone brunastro, fino al verde rossastro. Le loro esigenze colturali sono minime e ci si può persino “dimenticare” per qualche mese delle piante senza che l’insieme ne risenta troppo. Le infiorescenze, sebbene piccole, sono esteticamente apprezzabili e si presentano nelle varianti del giallo intenso, del bianco puro o talvolta del rosa-rosso.
L’impiego delle essenze aromatiche richiede invece un po’ più di cura ma garantisce sempre ottimi risultati. Rosmarino, erba salvia, timo, lavande, menta, persino basilico o prezzemolo oppure le differenti varietà di ginepro producono piccoli cespugli dai verdi più svariati e piccole infiorescenze che, negli spazi ridotti, si notano e rallegrano l’insieme.
Nel contesto cittadino, spicca poi l’utilizzo delle felci e del capelvenere. Queste piante sono, infatti, perfette per l’uso in spazi limitati: sono duttili, non richiedono cure particolari e soprattutto crescono bene all’ombra ed all’umido (ad esempio nei cortili interni o sulle finestre poco esposte al sole).
Nelle immagini qui riprodotte, si può inoltre notare l’utilizzo di essenze vegetali insolite o comunque poco impiegate. Le foglie verde chiaro e molli delle africane Calle (Zantedeschia) o di giovani piante di Alocasia (nei climi temperati) o dell’Aucuba, in contrasto con quelle un po’ stellate e lobate della Aralia, con quelle lanceolate della quasi indistruttibile Aspidistra (meglio negli esemplari giovani e di piccole dimensioni) o della Hosta dalla spighe floreali blu, possono, mescolate ad edere ed altre essenze, trasformare pochi centimetri di davanzale in un vero e proprio, articolato spazio verde. Come si evince dalle fotografie, questa piccola cortina vegetale migliora, con poco sforzo e manutenzione assai ridotta, la percezione dell’esterno, conferendo profondità all’insieme e, al tempo stesso, mascherando vedute cittadine spesso esteticamente poco interessanti.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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