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Coordinamento per Quarto, ex manicomio: l’incontro al Ducale

A un anno dalla nascita il Coordinamento per Quarto, movimento di cittadini contrario alla svendita dell'area, ha voluto fare il punto della situazione con un incontro pubblico a cui hanno partecipato cittadini e istituzioni


6 Luglio 2013Notizie

manicomio-quarto-D1Nella giornata di ieri, venerdì 5 luglio, presso la Sala del Minor consiglio a Palazzo Ducale si è svolto l’incontro del Coordinamento per Quarto in merito al futuro dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto (un tema che Era Superba segue da tempo con attenzione).

I membri del Coordinamento, nato circa un anno fa dalla volontà dei cittadini di protestare contro la (s)vendita della struttura a privati, hanno voluto fare pubblicamente il punto della situazione.

Come affermato dai suoi componenti durante l’incontro, il termine coordinamento vuole sottolineare l’esigenza che si è venuta a creare di tenere insieme tante istanze, ovvero dare modo ai tanti soggetti coinvolti di partecipare al dibattito sul futuro dell’area arrivando così alla soluzione migliore per l’interesse comune. Gli individui sono al centro del progetto, prevale la convinzione che il successo dell’iniziativa risieda nella dimensione relazionale. La soddisfazione maggiore dei suoi membri è che il Coordinamento per Quarto sia stato un motore per le istituzioni, in grado di avvicinare maggiormente la politica alle proposte e alle necessità delle persone.

Il Coordinamento in questi mesi ha messo al vaglio una serie di problematiche e di possibili soluzioni, l’idea condivisa è che comunque si debba arrivare al massimo ad una tripartizione dell’area tra pubblico, sanitario e privato, anche se per quest’ultimo la necessità è avvertita più dalle istituzioni per motivi di bilancio che non dai cittadini. A sostegno dell’iniziativa sono intervenuti gli architetti Giovanni Spalla e Lucio Ruocco, entrambi hanno presentato ipotesi di progetto che venissero incontro a queste esigenze ottimizzando però gli immobili esistenti e salvaguardando così la bellezza urbanistica della zona e i suoi spazi verdi.

manicomio-quartoA livello istituzionale è intervenuto l’Assessore Regionale alla Sanità Claudio Montaldo che ha parlato dello sforzo congiunto fra Comune e Regione per venire a capo della situazione, ringraziando il Coordinamento per aver aperto il dibattito.
E’ intervenuto anche il vice sindaco Stefano Bernini che ha affermato: «Abbiamo sicuramente imparato qualcosa da questo percorso come amministratori. Prima di vendere bisognava capire e pensare meglio alle esigenze territoriali», dando merito così al lavoro dei cittadini che hanno deciso di opporsi ad una decisione presa dai loro amministratori e affermando inoltre: «Lo sforzo congiunto in un tavolo di lavoro ha portato a rimediare in gran parte agli errori delle vendite».

Nerio Farinelli, presidente del Municipio Levante, ha invece ricordato quanta strada ci sia ancora da fare per definire la situazione dell’ex manicomio: «Se guardiamo alla vendita al ribasso tentata un anno fa ci sono stati passi avanti, ma rispetto ai tavoli di lavoro di febbraio c’è una situazione di stand-by inspiegabile» a cui ha risposto l’architetto Silvia Capurro, funzionaria del Comune e redattrice dell’accordo di programma sulla questione, sostenendo che questi ultimi mesi siano stati utilizzati per venire a capo della situazione causata dalle vendite pregresse degli immobili che si è dovuto far rientrare in possesso degli enti pubblici.
Sulla situazione hanno garantito il loro interessamento i consiglieri regionali della Lista Biasotti, Pellerano e Siri, che da tempo seguono la vicenda.
Sono intervenuti inoltre uno psichiatra e dei parenti di alcuni tra gli 80 pazienti psichiatrici ancora ricoverati nella struttura e un rappresentante dell’Associazione disturbi alimentari, che hanno evidenziato come si debba prestare la massima attenzione alla loro situazione.
Per concludere c’è stato il saluto del presidente di Palazzo Ducale, Fondazione per la Cultura, Luca Borzani, che ha elogiato il lavoro del Coordinamento definendolo: “Capitale sociale”.

 

Giorgio Doria


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