Il Comitato Regionale per le Comunicazioni è una struttura regionale che ha funzione di conciliazione in caso di contenzioso fra consumatori e gestori telefonici o emittenti televisive private a pagamento
Questa settimana vogliamo parlarvi dei Co.Re.Com., ovvero di quelle strutture regionali che svolgono compiti di conciliazione in materia di comunicazioni, sia telefoniche che televisive.
Il mercato dei gestori telefonici e quello delle emittenti a pagamento (odiosa l’espressione anglosassone di pay – tv…) è in ribollente evoluzione e già da molti anni si è cercato di snellire il potenziale di contenzioso in codeste materie creando organi di conciliazione. Il Codice del consumo ne ha fissato l’obbligatorietà: non si può adire l’Autorità Giudiziaria se prima non si è “passati” attraverso il Co. Re. Com.
L’acronimo Corecom significa Comitato regionale per le comunicazioni. Il Corecom è un organo del Consiglio regionale, autonomo e indipendente previsto dagli statuti delle regioni italiane, che svolge importanti funzioni attribuitegli sia dalla normativa nazionale (appunto, il Codice del Consumo) che da quella regionale, ed esercita attività di controllo e garanzia nelle comunicazioni in campi importanti come, a esempio, la tutela dei minori, l’accesso ai mezzi di informazione, la conciliazione delle controversie tra operatori di comunicazione e utenti, in sintesi svolge una fondamentale attività di tutela nei confronti dei cittadini.
Il Corecom svolge attività di consultazione e partecipazione di soggetti esterni, pubblici e privati: Rai, associazioni delle emittenti radiofoniche e televisive private, associazioni degli utenti, categorie rappresentative degli interessi diffusi relativi alle materie o ai procedimenti di competenza del Comitato, soggetti collettivi che operano nel campo delle comunicazioni e dell’informazione. Il Comitato organizza, inoltre, eventi, quali convegni e incontri pubblici, per approfondire e dibattere le principali problematiche che rientrano nella sua attività.
Ma oggi ed in questa sede ci occupiamo di ciò che più interessa i consumatori e gli utenti, ossia le vertenze contro i gestori di telefonia e di emittenti a pagamento.
Come dicevamo, qualora abbiate un contenzioso con uno dei soggetti sopra citati (ad esclusione della RAI, televisione di stato), non potete adire l’Autorità Giudiziaria competente per materia e/o territorio, se prima non avete tentato la conciliazione presso il Co.Re.Com. di competenza: fa fede la vostra residenza o la sede di un soggetto giuridico.
Si noti bene che il Corecom, in quanto organo di conciliazione, non entra mai nel merito della vicenda, ma può soltanto, attraverso la figura di un conciliatore terzo tra le parti , invitare queste ultime ad una transazione che vada al si là del contendere, al di là dei torti e delle ragioni.
Io ho sempre consigliato di conciliare, al fine di evitare costi inutili di cause e di foraggiare gli avvocati, che sovente si presentano al Corecom con la palese intenzione di non conciliare per farsi una bella e remunerativa causa, in barba al significato medesimo della parola “conciliazione”.
In altre parole, pochi maledetti e subito, perchè il futuro non è scritto… Unico neo: presso il Co.Re.Com. trovate l’elenco ed i riferimenti delle associazioni di consumatori a cui rivolgervi in caso di contestazioni contro i gestori telefonici e televisivi; peccato soltanto che vengano citate quelle iscritte negli appositi albi regionali e che non si parli di quelle associazioni che svolgono (spesso in modo migliore) la stessa mansione. Ma si sa, la perfezione non è di questo mondo…