Un progetto per le imprese genovesi nel campo dell'arte, della comunicazione, della tecnologia, ma anche dell'architettura e del commercio... Giovedì 7 giugno il meeting a Palazzo Ducale
Genova, insieme a Lipsia (Germania), Danzica (Polonia), Lubiana (Slovenia) e Pécs (Ungheria), è protagonista dell’ambizioso progetto europeo “Creative cities” finanziato nell’ambito del programma “Central Europe” dell’Unione Europea. Un’iniziativa volta allo sviluppo delle cosiddette “industrie creative“, ovvero, come da definizione del Dipartimento Cultura, Media e Sport del Regno Unito, “realtà imprenditoriali fondate sulla creatività individuale, sull’abilità e sul talento della persona. In grado di produrre ricchezza e posti di lavoro attraverso lo sviluppo e lo sfruttamento della proprietà intellettuale“. Splendido a leggersi, ma vediamo di capire un po’ meglio.
Innanzitutto vengono considerati come principali campi d’azione di un’impresa creativa quello della pubblicità e del commercio, l’architettura, le compagnie di distribuzione e l’industria cinematografica, la comunicazione (radio e tv, giornali e agenzie), la musica, l’arte visiva e le performance artistiche, l’attività museale, la vendita (sia diretta che al dettaglio) di beni culturali (cd musicali, libri, gallerie, arte), il design, le nuove tecnologie (software e videogiochi) e l’industria del gusto.
L’obiettivo sostanziale del progetto è quello di creare una rete a livello europeo fra gruppi di imprese operanti nel campo della produzione creativa. Come? Organizzando gruppi di lavoro e corsi di formazione, promuovendo azioni di marketing transnazionale e collaborazioni con altri settori del mercato.
“Creative cities” vorrebbe in pratica promuovere le capacità imprenditoriali e la competitività delle industrie creative locali favorendo la visibilità su nuovi mercati, creando quindi i presupposti per attrarre investimenti e scambi di “know how” (conoscenze, abilità operative). Inoltre, sfruttando le potenzialità di questo genere di attività, il progetto si pone fra gli obiettivi anche quello di recuperare aree urbane degradate favorendo l’insediamento di industrie creative.
In tutto questo il ruolo delle istituzioni locali è fondamentale. A loro il compito di integrare il progetto nei piani e nelle strategie a livello locale e, soprattutto, di raggiungere i soggetti dell’industria creativa operanti sul territorio. Nello specifico, il Comune di Genova, che è anche il principale responsabile del progetto per quanto riguarda la comunicazione, è orientato a puntare sulla valorizzazione del patrimonio culturale come azione creativa, con l’obiettivo di elaborare strategie vincenti per il radicamento dell’industria creativa nel tessuto urbano. Per ottenere ciò, sarà necessario innanzitutto un lavoro di analisi sul territorio per conoscere e quantificare le realtà che operano nel settore della creatività (così come viene definito dal Dipartimento Cultura UK, vedi sopra), per poi operare con lo scopo di aumentare le potenzialità di sviluppo dell’intero settore favorendo i collegamenti interni e con la rete europea.
Giovedì 7 e Venerdì 8 giugno sono in programma a Palazzo Ducale tre appuntamenti per presentare il progetto europeo ai cittadini, saranno ospiti i partner delle altre quattro città coinvolte, un’occasione importante per comprendere se e quali concrete opportunità potrebbero celarsi dietro questa iniziativa europea per la città di Genova. Il primo appuntamento è giovedì mattina (dalle 9 alle 13,30) presso la Sala del Munizioniere con la conferenza dal titolo “Lo Sviluppo Urbano Creativo” con gli interventi di Charles Landry, esperto internazionale nell’utilizzo dell’immaginazione e della creatività per i cambiamenti urbani, Franco La Cecla, antropologo culturale e architetto, e Anna Corsi, direttrice di Urban Lab. A moderare sarà Agostino Petrillo, ricercatore e professore di Sociologia urbana.
“Da oltre due decenni si discute su cosa si intenda per “città creativa”. Si indicano con questo termine le città che hanno la capacità di affermarsi nella competizione internazionale in virtù di industrie basate su competenze astratte, grazie ad una produzione “immateriale” nella sua elaborazione, ma redditizia nella sua commercializzazione. In realtà definire cosa sia “creatività” appare tutt’altro che semplice…”, queste le premesse del dibattito.
Nel pomeriggio, alle ore 18, è prevista presso Sala Dogana l’inaugurazione della mostra fotografica internazionale “La Sostenibilità Urbana e lo Sviluppo Creativo delle città”: dieci giovani fotografi provenienti dalle città che hanno aderito al progetto “Creative Cities” hanno realizzato venti scatti gettando uno sguardo sulla relazione tra città e ambiente. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 24 giugno, da martedì a domenica dalle 15 alle 20.
Infine, venerdì 8 giugno dalle 9 alle 13 presso la Sala Società Ligure di Storia Patria (Palazzo Ducale), si tengono un seminario e un dibattito sul tema “Tra copyright e copyleft – La protezione dei diritti d’autore nella legislazione europea. Immagini, fotografia e altri linguaggi visivi”. Presiedono Giovanni Battista Gallus (avvocato esperto in diritto d’autore, profili giuridici del free/open source software e Presidente del Circolo dei Giuristi Telematici), Francesco Paolo Micozzi (avvocato esperto in diritto penale, diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie, privacy e diritto d’autore) e Marco Ciurcina (esperto in diritto della Information Technology, diritto d’autore, brevetti e marchi).
Le conferenze si potranno seguire anche in streaming all’indirizzo creativecitiesproject.eu.
[foto di Diego Arbore]
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