Uno su tre (33%) dichiara di aver bisogno di liquidità (solo un anno fa erano il 21,6%); calano invece le richieste di prestito per l'acquisto di un'auto nuova (7,8% rispetto al 14,3% di un anno fa)
Se il potere d’acquisto degli italiani continua a contrarsi, il ricorso al credito al consumo diventa, giorno dopo giorno, sempre più un’abitudine. Il sito web specializzato “Prestiti.it” (www.prestiti.it) ha ricostruito l’identikit di chi chiede un prestito ai tempi della crisi: è un uomo, ha poco più di 40 anni e vuole un finanziamento da 11.500 euro.
«L’identificazione del profilo tipico di chi richiede un prestito personale aiuta a definire un fenomeno che non è più di nicchia – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it – Se prima le richieste di un prestito riguardavano soprattutto l’acquisto di beni durevoli, come l’auto o i mobili per la casa, ora il credito al consumo è uno strumento utile per affrontare quella contrazione del potere d’acquisto che, secondo Federconsumatori, è pari al 2,8% rispetto allo scorso anno».
Prestiti.itha analizzato oltre 30.000 richieste di prestito presentate negli ultimi sei mesi per capire come la crisi economica abbia modificato l’identikit di chi prova a ottenere un finanziamento. I risultati parlano chiaro: nonostante la richiesta media sia ancora elevata (11.500 euro da restituire in 67 mesi) questa è nettamente inferiore a quella di 12 mesi fa (17.500 euro). La maggior parte delle richieste proviene da uomini (il 72% del totale, contro il 28% delle donne), mentre l’età media è di 41 anni.
Per quanto riguarda le motivazioni che spingono gli italiani a richiedere un prestito, uno su tre dichiara di aver bisogno di liquidità (33%): una scelta che si spiega con la volontà di una maggiore autonomia per l’utilizzo della somma richiesta. Segue, poi, l’acquisto di un’auto usata (17,2%) e la ristrutturazione di casa (12,2%).
Parliamo di una situazione nettamente diversa, se messa a confronto con i dati dello scorso anno: i prestiti per liquidità attiravano un italiano su cinque (21,6%), mentre la richiesta di prestiti per l’acquisto di auto nuove era doppia rispetto a quella attuale (il 14,3%, contro il 7,8% registrato oggi). In pratica, in tempi di crisi, gli italiani preferiscono le auto usate rispetto a quelle appena uscite dal concessionario.
Si investe meno anche sull’attività produttiva e la prova risiede nella riduzione di due terzi dei prestiti per l’acquisto di beni strumentali alla propria attività, che nel 2011 rappresentavano l’1,8% del totale e che oggi sono poco più dello 0,6%. Le donne concentrano il proprio interesse sul finanziamento degli studi (arrivando al 47% del totale delle richieste) e delle vacanze (31,8%).
«Una tale evoluzione della domanda di prestiti personali è sintomatica di un rapido mutamento delle esigenze degli Italiani – conclude Giorgi – i cittadini, insomma, hanno trovato nel credito al consumo uno strumento per affrontare con più serenità la crisi in attesa di tempi migliori».