Un saggio sulla non-didattica dell'arte a cura dell'artista e docente universitaria genovese, presentato all'Accademia di Belle Arti
Giovedì 29 marzo 2012 alle 17.00 la Sala Conferenze dell’Accademia Ligustica di Belle Arti ospita la presentazione del libro Disimparare l’arte. Manuale di antididattica di Serena Giordano. Nata a Milano e residente da molti anni a Genova, l’autrice si occupa di produzione artistica e arti applicate e dal 1999 è docente di Arti visive presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova.
Insieme all’autrice intervengono Matteo Fochessati (curatore Wolfsoniana), Taina Rajanti (research manager Department of Art, Università di Pori, Finlandia) e Cesare Viel (artista e docente dell’Accademia di Belle Arti).
Questo l’abstract del libro:
Perché di fronte alle “immortali” opere d’arte del passato il pubblico comune nutre sentimenti di deferenza? E perché in quello stesso pubblico gli “incomprensibili” capolavori contemporanei suscitano invece diffidenza? Dalla prima infanzia all’età adulta, lo spettatore si sente sempre giudicato dall’arte: a partire dalla scuola, che utilizza l’espressione creativa come indicatore dello sviluppo cognitivo o persino morale del bambino, per giungere al museo, in cui bambini e adulti sono spesso vittime di un’ossessione per l’assistenza e la cura. Analizzando le cause del difficile rapporto tra pubblico e prodotto artistico, l’autrice discute le tendenze più in voga nella didattica dell’arte e suggerisce una via alternativa alla pedagogia corrente, che avvilisce spesso la voglia di informarsi, di sapere e, perché no, di fare arte.