Oltre agli interessi di mora (dal 4,55% al 5,22%), pagando in ritardo una cartella esattoriale aumentano anche gli interessi di dilazione e di rateazione. Ecco il nuovo tasso fissato dall'Agenzia delle Entrate
Di Equitalia abbiamo sentito parlare tanto, in questi ultimi anni… E purtroppo ne dobbiamo ancora parlare. Vogliamo spiegare ai lettori che cos’è Equitalia, o meglio che cosa rappresenta, non senza prima partire dall’attualità, perché dal 1 maggio pagare in ritardo una cartella esattoriale costerà di più.
Si tratta del nuovo tasso degli interessi fissato da un provvedimento del 4 marzo 2013 da Attilio Befera, direttore delle Agenzie delle Entrate. Il provvedimento consiste in una modifica della cartella di pagamento: la misura su base annua aumenterà così dal 4,55% al 5,22%, dopo che dal 2009 al 2012 il taglio agli interessi di mora era stato del 2,28%.
In generale, la cartella esattoriale – o cartella di pagamento – è uno strumento attraverso il quale la Pubblica Amministrazione attiva nei confronti di un soggetto, il contribuente debitore, una riscossione coatta di credito.
La cartella viene inviata da Equitalia, la società di riscossione dei tributi, per conto di altri Enti (Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni…), con la quale la società comunica ai contribuenti che sono stati iscritti da ruolo, ovvero in un elenco compilato dall’Ente preposto dove sono indicati i nominativi dei contribuenti e le somme che l’Ente ritiene le siano dovute.
La cartella esattoriale che Equitalia invia – all’interno della quale si trovano tutte le informazioni e gli importi da pagare, con relativa morosità – può arrivare attraverso un ufficiale di riscossione, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o con affissione all’albo comunale nel caso di irreperibilità del contribuente.
Una volta notificata la cartella, il contribuente ha 60 giorni di tempo per pagarla o per contestarla. Scaduto il termine, al totale originario si vanno ad aggiungere gli interessi di mora, che maturano su ogni giorno di ritardo dal pagamento. Ci sono poi altre somme aggiuntive che gravano sul totale scaduto da pagare, come l’aggio di riscossione, pari al 9% del totale (fino a 60 giorni è del 4,65%) per i ruoli emessi fino al 31 dicembre 2012 – dal 1 gennaio 2013 è del 8% – più eventuali spese per le procedure esecutive e le spese di notifica di 5,88 euro, che costituiscono i costi per le attività di Equitalia.
Per l’ennesima volta dobbiamo rimarcare come per Equitalia non valga la regola dell’anatocismo, ossia la sussistenza di interessi sugli interessi già esistenti e maturati; questo nel caso in cui il contribuente chieda la rateizzazione di una cartella, diritto che gli spetta di legge.
Trovata la legge, trovato l’inganno. Non si possono applicare interessi sugli interessi? Bene, allora chiamiamoli in modo diverso tra di loro, così aggiriamo l’ostacolo: interessi di mora, interessi di dilazione ed interessi di rateazione.
La solita vergogna chiamata Italia.
Anzi, Equitalia.
Alberto Burrometo
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