Per proporre una legge basta collegarsi a un sito web: il progetto Open Ministry impone al Parlamento di ascoltare i cittadini attraverso la Rete
In Scandinavia sono cent’anni avanti. Le testimonianze a riguardo di come i Paesi più gelidi d’Europa siano anche i più tecnologicamente & politicamente evoluti sono sempre più numerose, e partono tutte da un denominatore comune: unire la cosiddetta comunità dei cittadini attraverso il web.
In principio fu l’Islanda, che tramite un progetto simile a Wikipedia arrivò a riscrivere la Costituzione. La Svezia ha aperto da poco il proprio canale Twitter ufficiale ai cittadini per una promozione turistica che parte dal basso.
Ora è il turno della Finlandia: nelle scorse settimane è stato partito ufficialmente un progetto lanciato da una squadra di programmatori, attivisti e designer, chiamato Avoin ministeriö (in inglese Open Ministry). Chiunque può registrarsi al sito e lanciare un’idea: gli altri utenti del sito potranno discutere e votare le proposte, e quelle più apprezzate saranno trasformate in proposte di legge che il Parlamento sarà obbligato a votare.
Un sistema analogo a quello della raccolta firme – oggi in Italia sono necessarie almeno 50.000 firme per proporre una legge di iniziativa popolare – ma che attraverso il crowdsourcing mira a raggruppare numeri molto più elevati di persone a prescindere dalla loro collocazione geografica.
Marta Traverso