La proprietà vuole trovare un compratore entro la fine dell'anno, in caso contrario sono a rischio tutti i dipendenti italiani (64 solo a Genova)
Continua a regnare l’incertezza sul futuro dei dipendenti italiani della catena mondiale di negozi Fnac. Il colosso francese – che già nel gennaio scorso aveva annunciato di voler attuare un drastico piano di tagli ed una riduzione del personale a causa del pesante calo del fatturato – non intende più investire sull’Italia ed è alla ricerca di un compratore interessato ai suoi 8 punti vendita presenti nel nostro Paese (due a Torino, poi a Milano, Verona, Genova, Firenze, Roma e Napoli).
I lavoratori genovesi (oggi 64, diminuiti di 4 unità rispetto allo scorso anno perché i contratti a tempo determinato non sono stati rinnovati) sono molto preoccupati e la scorsa settimana, insieme ai colleghi di tutta Italia, hanno partecipato al sit in di protesta in piazzetta San Carlo a Milano.
«Siamo stupiti dall’intollerabile silenzio dei vertici di Fnac e del gruppo Ppr (proprietario della catena Fnac e di altri marchi internazionali come Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta) – spiegano i dipendenti – a distanza di 8 mesi dall’annuncio del ridimensionamento non sappiamo ancora nulla del nostro destino». L’unica cosa certa è che il gruppo Ppr, negli ultimi anni, ha manifestato l’intenzione di spostare i propri interessi sui marchi del lusso.
Il negozio genovese – da sempre la punta di diamante della rete di negozi Fnac in Italia – allo stato attuale vive la situazione più difficile. L’alluvione del novembre 2011 infatti ha devastato il piano sotterraneo del negozio di via XX Settembre riducendo in maniera significativa le potenzialità del punto vendita. Per il personale è scattata la cassa integrazione a rotazione che durerà fino a dicembre 2012. Ma se al più presto non spunterà all’orizzonte un compratore per i negozi italiani, nel 2013, il punto vendita genovese rischia seriamente di chiudere i battenti.
Matteo Quadrone
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