Un esempio non certo economico di giardino in quel di Pantelleria. Le palme di trecento anni disposte a schiera svettano sul mare aperto, trasportate nel giardino con l'elicottero!
Quello che colpisce del giardino in questione è che esso sembra, all’osservatore esterno, lì da sempre, anzi esso quasi si confonde, pur distinguendosene impercettibilmente, dal paesaggio circostante.
Il giardino di Giorgio Armani è situato in uno dei punti più suggestivi dell’isola di Pantelleria, su un promontorio di terra che si protende, isolato, nel mare. Solo tre colori caratterizzano l’insieme: il verde scuro della vegetazione, il marrone bruciato del terreno ed il blu del Mediterraneo.
Ciò non significa che non vi siano i grigi delle pietre o i vivaci colori delle fioriture estive ma tutto questo è collocato ad un livello diverso, meno evidente e non intellegibile (per volute esigenze stilistiche, volte a non incidere troppo sul paesaggio) dall’esterno. Dove non vi era nulla e nulla sembrava poter crescere, ora vi sono cespugli di rose, bordi di Lavande violacee, muri di Plumbago azzurri, cespugli di gelsomino bianchi e, infine, alberi che non ti aspetteresti di vedere a Pantelleria, come i cipressi.
Il tutto evidenziato dalle cactacee che sottolineano in modo naturale il ritmo decorativo complessivo grazie alle loro stupefacenti ed essenziali forme geometriche. In particolare, vi sono qui alcune Agave victoriae reginae (una particolare e suggestiva varietà di agave a foglie verde scuro striate di bianco), Cereus peruvianus (una succulenta a portamento a candelabro, simile ad un albero) e molte varietà di Cycas (che, con approssimazione, assomigliano un po’ a palme), tutte piante dalle esigenze (soprattutto idriche!) limitate, tali da non richiedere particolari manutenzioni e soprattutto perfettamente adattabili ad un contesto ed ad un clima davvero estremi.
L’unica concessione, volta ad ottenere un effetto immediato, è rappresentata da un insieme di palme, disposte a schiera, secondo un preciso schema stilistico. Esse svettano, alte, quale elemento verticale di rottura, su di una vegetazione omogenea per dimensioni e colori. Queste però non sono esattamente semplici palme, sono piante di trecento anni che crescevano nel giardino di un palazzo storico di Palermo, trasportate con un elicottero (con le difficoltà ed i costi che si possono facilmente immaginare!) su di un’isola, persa in mezzo al Mediterraneo e dalla quale non si vede, su tutti i lati ed a perdita d’occhio, altro che mare.
Il loro impatto sul giardino è però decisivo ed impressionante, soprattutto al tramonto quando si stagliano contro un cielo di un particolare viola, tipico solo di Pantelleria. Anche la piscina, di per sé spesso elemento di frattura rispetto all’insieme, è stata studiata con grande attenzione e contestualizzata, per quanto possibile, all’insieme. A sfioro, protesa sul paesaggio e rivolta al mare, si confonde con l’orizzonte che è, data la collocazione di Pantelleria, infinito…
di Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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