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Foglie gigantesche che prosperano nelle foreste subtropicali e persino nei giardini scozzesi. Un “gigante” della Natura, cresce velocissima, lasciando l’osservatore basito per le incredibili dimensioni delle foglie e dei fiori
Sempre in tema di piante poco note o inusuali, questa settimana parleremo della Gunnera. Questo genere appartiene alla famiglia delle Gunneraceae che comprende numerose varietà, principalmente provenienti dal Sud America o comunque da aree del pianeta a clima subtropicale. Ne esistono in natura tipologie di piccole dimensioni ma la Gunnera è nota proprio per essere pianta dal portamento imponente.
Vi sono infatti cespi che producono foglie, su di uno stelo alto svariate decine di centimetri, che possono raggiungere i tre metri di larghezza e persino i nove di lunghezza. Le Gunnere fioriscono poi in modo altrettanto incredibile. Dal centro del cespuglio, spuntano infatti numerose pannocchie di grandi dimensioni, di colori verde, giallastro bruciato. Le foglie, dal colore intenso, sono profondamente incise, dal margine dentellato e talvolta presentano, nella pagina inferiore, sorte di spine flessuose e molli.
La Gunnera dà il suo meglio in terreni ricchi, fertili e profondi, preferibilmente in zone soleggiate o a mezz’ombra. Il suolo deve essere poi estremamente umido, specie nei periodi caldi o d’estate. Il cespuglio cresce in modo particolarmente soddisfacente soprattutto a ridosso dei corsi d’acqua e dei laghetti, sulla cui superficie le foglie si riflettono con effetti estetici di grande impatto visivo.
Dato che la pianta proviene dalle aree subtropicali del pianeta, potrà essere coltivata dove il clima non sia troppo rigido e non vi siano forti gelate invernali. In autunno, si consiglia comunque una spessa pacciamatura (ossia coprire il terreno con resti organici per proteggere le piante) con foglie (anche le stesse della pianta, una volta essicate), da rimuovere in primavera non appena sarà passato il periodo delle gelate.
Tra le molte esistenti, ci limitiamo qui a citare due varietà: la Gunnera Manicata e la Gunnera Tinctoria. La prima è spontanea in Brasile, dove cresce, grandiosa, lungo i corsi d’acqua. Le foglie, per le quali viene principalmente coltivata, raggiungono infatti i due metri di altezza ed i tre di larghezza. È anche nota come “Rabarbaro Gigante”, per la somiglianza con quest’ultimo. Si può trovare però, di frequente, sull’isola scozzese di Arran, dove le foglie vengono persino raccolte per essere impiegate come ombrelli per proteggersi dalla pioggia.
La seconda varietà proviene dal Sud America (in particolare dal Cile e dall’Argentina), dove prospera come pianta perenne. Cresce fino a due metri di altezza, in prossimità di laghi e fiumi. Le foglie ed i gambi della Gunnera Tincitoria sono commestibili, consumati nelle zone di origine sia freschi che nella produzione di marmellate e liquori.
A differenza di altri paesi, la Gunnera è poco diffusa e conosciuta in Italia. Ne sono stati impiantati, nel tempo, alcuni gruppi in parchi e giardini storici e specie nel Nord ma è da noi quasi una rarità. Più presente in Gran Bretagna, anche nel freddo Nord del paese, dove però prospera grazie alla tiepida Corrente del Golfo. Ne ho viste di impressionanti e rigogliosissime persino in alcuni giardini scozzesi, in prossimità di laghetti ed in contrasto a turriti manieri medioevali. Un abbinamento curioso ed apparentemente poco usuale (ma da sempre praticato nel Regno Unito) che lascia, senza dubbio, colpito l’osservatore, spesso ignaro dell’esistenza di un simile “gigante” verde tropicale.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com