Il servizio di consegna a domicilio Il Cammello della Spesa confluisce in una nuova realtà associativa: venerdì 19 luglio l'evento di inaugurazione, ne parliamo con Elena Corbo
Qualche tempo fa su Era Superba vi abbiamo raccontato l’iniziativa Il Cammello della Spesa, un servizio di consegna a domicilio di prodotti biologici e km zero organizzato dalla cooperativa sociale La Cruna. Si tratta della possibilità, per gruppi di almeno 3 persone, di ricevere la propria spesa (soprattutto generi alimentari, ma non solo) a casa o sul posto di lavoro favorendo dell’abbattimento dei costi proprio dei gruppi di acquisto solidale: un modo per risparmiare e al tempo stesso sostenere l’attività dei produttori che operano sul territorio.
Lanciato circa due anni fa, il Cammello della Spesa conta oggi circa 500 iscritti sul territorio genovese. Come ci spiega Elena Corbo, che collabora da novembre con La Cruna nella gestione del servizio, «il numero di iscritti comprende sia gli acquirenti abituali sia quelli occasionali: per capire meglio l’effettiva tenuta del servizio, ogni mese facciamo due ordini ai produttori, con una media di 350 ordinazioni ciascuno da parte dei singoli iscritti».
Il Cammello della Spesa è nato perché La Cruna già si occupava di attività presso gli uffici, per esempio con il ritiro di toner esausti, e a suo tempo si è voluto conciliare questo lavoro con iniziative più coerenti con gli scopi sociali (vedi la valorizzazione dei prodotti locali). Il buon esito dell’iniziativa ha tuttavia portato la necessità di costituire un’associazione autonoma: «La Cruna basa la sua attività su bandi e appalti, mentre Il Cammello della Spesa è un’attività commerciale che trae il suo finanziamento dalle adesioni di chi richiede il servizio. Pur condividendo i medesimi scopi, questa differenza nella gestione operativa ci ha fatto riflettere – insieme allo staff de La Cruna – sull’esigenza di dare maggiore autonomia al progetto. Io e il mio socio Fabio – che è anche l’ideatore del servizio – abbiamo dunque fondato Associazione Ta’Am – Il profumo della terra, che avrà sede a Genova Cornigliano e sarà inaugurata con un evento venerdì 19 luglio. Abbiamo scelto la formula dell’associazione perché meno onerosa e perché ci consente di organizzare eventi e iniziative in un’ottica non profit: in futuro ci auguriamo di trovare un doppio binario, gestire Il Cammello della Spesa con una cooperativa sociale e mantenere l’associazione per le iniziative non commerciali».
L’associazione si occuperà sia di gestire Il Cammello della Spesa e garantirne la sostenibilità economica, sia di organizzare iniziative culturali sul tema del consumo critico e consapevole. «Il Cammello della Spesa ha lo scopo di valorizzare i prodotti locali e biologici e renderli accessibili a più persone possibile, anzitutto con prezzi non troppo elevati: riprendendo i valori del commercio equo e solidale, settore in cui ho lavorato per molto tempo, i prodotti acquistati tramite questo servizio hanno un “ricarico” che non va oltre il 30-50% rispetto al prezzo di costo. I negozi “ordinari” hanno invece percentuali superiori. Per farti capire meglio, un negozio che vende beni di lusso stabilisce dei prezzi molto più alti rispetto a quelli con cui li ha acquistati dai fornitori, così che se arrivano due clienti al giorno il guadagno è comunque elevato. Un servizio come il nostro ha invece necessità di un numero molto alto di acquirenti, e affinché questo avvenga i prezzi devono essere bassi: pertanto tendiamo a vendere i prodotti con uno scarso aumento rispetto al prezzo con cui li acquistiamo dai produttori».
Quali sono i primi eventi in programma dell’associazione? «A ottobre partirà un corso di cucina naturale al Grimaldi Cafè di piazza della Meridiana che sarà tenuto da Alberto Ficarelli, cuoco specializzato in questa materia e che già tiene una rubrica di cucina consapevole sul sito de Il Cammello della Spesa. Vogliamo inoltre organizzare visite guidate alle aziende produttrici che aderiscono al Cammello della Spesa, mentre presso la nostra sede terremo eventi e conferenze aperti a tutti».
Marta Traverso