Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Imprese in Liguria: quando le difficoltà si nascondono dietro i dati “positivi”

Il comparto dell'edilizia nel 2011 - secondo i dati della Camera di Commercio - ha visto aumentare il numero di imprese. In realtà si tratta di Partite Iva, singole posizioni e non realtà strutturate


10 Febbraio 2012Inchieste

Il 25 gennaio Unioncamere e Infocamere hanno diffuso i dati relativi al movimento imprese nel 2011. La Camera di Commercio di Genova ha comunicato che in Provincia di Genova l’anno appena concluso presenta – al netto delle variazioni tra le nuove realtà e quelle che hanno cessato la propria attività lo scorso anno – un saldo positivo di 746 imprese, il migliore dal 2005 ad oggi.

Per quanto riguarda i diversi settori sono in miglioramento rispetto al 2010 le costruzioni (+338 unità), i servizi  di alloggio e ristoro (+152), i servizi alle imprese ed i servizi alle persone (rispettivamente +102 e +89) ed il commercio (+24). Mentre l’agricoltura perde 84 imprese e l’industria 53.

E se turismo, professioni del terziario e commercio hanno dimostrato una buona tenuta, il dato che più salta all’occhio è quello relativo al settore edile che registra un sostanzioso aumento di imprese.

Maurizio Senziani, presidente di Assedil, l’associazione che riunisce i costruttori edili genovesi, in un’intervista al “Corriere mercantile” lamenta una situazione ben diversa per quanto riguarda il comparto dell’edilizia. <<Sono almeno 1200 i posti di lavoro persi negli ultimi due anni – lancia l’allarme Senziani – Hanno chiuso imprese quarantennali, sono diminuiti gli appalti sia privati che pubblici e quelli che si fanno sono sempre affidati con il massimo ribasso. Questo significa che anche le imprese che hanno lavoro lo ottengono a condizioni disperate. Inoltre il rapporto con le banche è sempre più complicato ed i tempi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione sono sempre più lunghi. È la crisi più grave e prolungata che il settore abbia vissuto>>.

Appare evidente una contraddizione di fondo fra i numeri snocciolati dal Presidente di Assedil e quelli forniti dalla Camera di Commercio. È doveroso cercare di spiegare la realtà che si cela dietro a questi dati, in tutte le sue sfaccettature. Troppo spesso infatti gli stessi organi d’informazione si accontentano di sterili comunicati trasmettendo all’opinione pubblica informazioni che rischiano di essere inevitabilmente fuorvianti, soprattutto se male interpretate.

“Era Superba” ha chiesto lumi al Presidente dei costruttori edili genovesi. Come si spiega un aumento del numero di imprese ed allo stesso tempo una continua perdita di posti di lavoro?

<<In realtà non esiste contraddizione fra questi due dati – spiega Maurizio Senziani – In atto c’è una vera e propria polverizzazione del settore, un frazionamento in una miriade di microimprese. Uno dei segni della crisi è proprio l’aumento delle Partite Iva. Parliamo di operai, licenziati, senza altre opportunità d’impiego ma anche persone in cassa integrazione che decidono di mettersi in proprio aprendo una singola posizione artigiana. In pratica i lavoratori espulsi dalla porta principale del mercato del lavoro tentano di rientrare dalla finestra. Questo va a discapito anche della qualità del servizio offerto. È evidente infatti che un conto è un lavoro eseguito a regola d’arte da un’impresa strutturata con una storia alle spalle, un altro, con tutto il rispetto, quello realizzato da un singolo operatore>>.

<<Alla Camera di Commercio risulta un aumento delle Partite Iva – continua Senziani – Quindi singole persone e non imprese. La tenuta del numero di imprese nel settore costruzioni ed addirittura un loro aumento è esclusivamente dovuta alla presenza di queste piccolissime realtà. Un simile risultato è dunque la diretta conseguenza di un effetto “drogato” a causa delle numerose posizioni singole>>.

<<La Cassa edile registra invece tutte le imprese che si avvalgono di lavoratori dipendenti – conclude il presidente di Assoedil – L’iscrizione è consentita alle aziende con almeno 1 lavoratore dipendente. La Cassa edile è in grado di fotografare la reale situazione del comparto costruzione. E qui il saldo tra imprese chiuse e quelle aperte è pari a zero. Nel 2011 sono una cinquantina le imprese strutturate costrette a chiudere l’attività. La crisi è insomma fortissima considerando la perdita dei posti di lavoro, complessivamente 1200 nel 2010-2011 ed il consistente calo delle ore lavorate>>.

 

Tra i settori che invece registrano un saldo negativo spicca l’agricoltura. In  Provincia di Genova nel 2011 hanno cessato l’attività ben 84 aziende. Un dato costante negli ultimi anni – secondo la Camera di Commercio – che sottolinea un’evidente difficoltà del comparto.

<<Purtroppo si tratta di un trend continuo – spiega Germano Gandina, presidente di Coldiretti Genova – ed in provincia di Savona ed Imperia la situazione è addirittura peggiore. La tendenza è dovuta a due fattori. In primo luogo nel settore registriamo un’età media degli imprenditori molto alta. Nella maggioranza dei casi parliamo di microimprese dove spesso troviamo un solo addetto o poco più. Il secondo fattore ovviamente è la crisi economica. Ma il dato più grave rimane l’età anagrafica così elevata. Un ricambio generazionale c’è ma non risulta sufficiente per invertire lo stato delle cose>>.

<<A fronte di tutti i giovani che si affacciano al mondo dell’agricoltura abbiamo notato che sono due le motivazioni principali – continua Gandina – Sicuramente c’è un interesse nuovo, una riscoperta dell’agricoltura. Ma una buona parte dei tentativi di ingresso nel settore sono riconducibili anche all’estrema disperazione di questi ragazzi. Fino a qualche anno fa era possibile trovare maggiori opportunità lavorative, oggi è sempre più dura. Assistiamo insomma a dei veri e propri “viaggi della speranza”, persone che non hanno intrapreso un percorso agrario, bensì arrivano da tutt’altre esperienze lavorative>>.

<<Il problema principale è che un gran numero di questi ragazzi non possiede il bene primario, vale a dire la terra – sottolinea Gandina – Ed è impossibile senza un requisito simile riuscire ad avviare un’impresa agricola. Purtroppo per coloro che non appartengono a famiglie con una consolidata tradizione agricola, già proprietarie di terreni, è davvero arduo riuscire ad aprire un’azienda. Noi ovviamente cerchiamo di offrirgli il massimo supporto possibile perché rappresentano un’importante risorsa>>.

Ma quali interventi sarebbero necessari per favorire l’ingresso dei giovani in agricoltura?

<<Abbiamo chiesto alla Giunta regionale, in questa ma anche nella precedente legislatura, di intervenire per riformare la legge regionale sulle terre incolte entrata in vigore nel 1996 – racconta il presidente di Coldiretti Genova – Non ha mai funzionato a dovere perché è troppo farraginosa. Se fosse più veloce, soprattutto a livello di procedure, permetterebbe ai giovani di poter usufruire dei terreni abbandonati. Oggi finalmente sembra che la Regione Liguria sia intenzionata a lavorare alla revisione della legge. Questa è una prima parziale risposta. Una seconda risposta è arrivata dal Governo Monti che ha sbloccato la possibilità di accesso ai terreni agricoli di proprietà del Demanio con il diritto di prelazione a favore dei giovani agricoltori. Infine noi agiamo a livello di sensibilizzazione sugli imprenditori che hanno dismesso l’attività affinché questi terreni possano essere consegnati, il più velocemente possibile, a nuovi imprenditori>>.

<<Attualmente esistono già alcune opportunità che occorre sfruttare – conclude Gandina – Ad esempio gli sgravi fiscali per l’avvio di imprese nel settore agricolo. Poi non bisogna dimenticare i notevoli passi avanti compiuti grazie al Decreto legislativo 228/2001, la “Legge di orientamento ed ammodernamento in agricoltura”. Una norma che ha allargato lo spettro delle attività possibili nel settore. Oggi gli agricoltori non sono solo produttori di beni ma anche fornitori di servizi. In questi giorni, a causa delle abbondanti nevicate, stiamo assistendo ad attività di sgombero e pulitura delle strade, proprio ad opera di agricoltori. Manca però il bene principale, la terra e su questo versante è necessario intervenire al più presto>>.

 

Matteo Quadrone

 


  • dati, imprese, statistiche
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Femminicidio, la realtà giuridica e il dato sociologico. I numeri delle violenze sulle donne in Italia
    Femminicidio, la realtà giuridica e il dato sociologico. I numeri delle violenze sulle donne in Italia
  • Digital Tree, a Sturla nasce il primo innovation hub genovese. Nuove tecnologie nel segno di Microsoft
    Digital Tree, a Sturla nasce il primo innovation hub genovese. Nuove tecnologie nel segno di Microsoft
  • Genova sarà meticcia, matrimoni misti in aumento e un nuovo nato su tre ha un genitore straniero
    Genova sarà meticcia, matrimoni misti in aumento e un nuovo nato su tre ha un genitore straniero
  • Auto e grandi opere: la storia delle autostrade genovesi e i dati sul traffico dagli anni ’80 ad oggi
    Auto e grandi opere: la storia delle autostrade genovesi e i dati sul traffico dagli anni ’80 ad oggi
Altri articoli di questa categoria
  • Genova-Milano, biglietto di sola andata. La città si svuota e diventa sobborgo. Davvero
    Genova-Milano, biglietto di sola andata. La città si svuota e diventa sobborgo. Davvero
  • Gronda, previsioni sbagliate: in dieci anni meno 17% di traffico. Rivedere il progetto è necessario
    Gronda, previsioni sbagliate: in dieci anni meno 17% di traffico. Rivedere il progetto è necessario
  • Spiagge liberate: tra mareggiate, sequestri e un castello di sabbia che sta per crollare
    Spiagge liberate: tra mareggiate, sequestri e un castello di sabbia che sta per crollare
  • Stoppani e la bonifica senza fine della Cernobyl genovese. Storia di una bomba ambientale ancora innescata
    Stoppani e la bonifica senza fine della Cernobyl genovese. Storia di una bomba ambientale ancora innescata

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2023 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista