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Enti pubblici e imprese: rapporto sui tempi di pagamento

Col nuovo anno scatta il termine dei 30 giorni per il saldo delle fatture, ma l’obiettivo sembra ancora lontano anche in Liguria; ogni giorno di ritardo determina un effetto domino su tutta la filiera con costi insostenibili per le micro e piccole imprese


14 Gennaio 2013Notizie

Sono ancora tempi biblici quelli che devono attendere le imprese artigiane per riscuotere i propri crediti con la Pubblica amministrazione. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato che ha calcolato il tempo medio di pagamento a 127 giorni, con un incremento di 32 giorni negli ultimi sei mesi e un danno economico per le imprese artigiane di circa 2,5 miliardi di euro.

«Auspichiamo che questo malcostume, tutto italiano, possa essere superato vista l’entrata in vigore dal 1° di gennaio della normativa che fissa a 30 giorni il termine ordinario dei tempi di pagamento», dichiara Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria.
Il decreto legislativo n. 192 del 9 novembre 2012, che recepisce la direttiva comunitaria (2011/7/UE) sui pagamenti, è stata salutato come un autentico toccasana dalle imprese artigiane all’entrata in vigore col nuovo anno. Infatti, la nuova normativa fissa il termine di pagamento a trenta giorni ed è derogabile nelle transazioni tra imprese solo tramite pattuizione che, per termini superiori a 60 giorni, dove essere espressa. Se il debitore è una pubblica amministrazione, il prolungamento del termine di pagamento oltre i 30 giorni deve sempre essere espresso e, in ogni caso, non può superare i 60 giorni.

«Ora è necessario che questi paletti siano rispettati dalle Pubbliche amministrazioni affinché la nuova normativa non rimanga lettera morta – dice Grasso – Ricordo che l’incremento dei ritardi dei pagamenti determina un costo in termine di maggiori oneri finanziari per tutta la filiera. Infatti, l’impresa che vede ritardare il pagamento è costretta a scaricare, almeno in parte, i costi sulle imprese fornitrici, o, peggio, indebitarsi con il sistema bancario, con un conseguente effetto domino che sta strozzando tutto il sistema delle micro e piccole imprese».

Il rapporto di Confartigianato evidenzia che la Pubblica amministrazione in Italia ha accumulato debiti commerciali per 79 miliardi di euro nei confronti dei fornitori di beni e servizi. Di questi, la voce più importante, ben 35,6 miliardi, è riferita a debiti verso le imprese fornitrici del sistema sanitario nazionale (Asl, Aziende ospedaliere e Ircss).

I peggiori pagatori si registrano nel Centro-Sud con tempi record di 793 giorni per il saldo di una fattura in Campania, di 755 in Molise e di 661 in Campania. La Liguria si posiziona al di sotto della media italiana (286 giorni) con un ritardo medio di 170 giorni.

«Conforta il tasso di diminuzione di 102 giorni tra il 2007 e il 2010, decisamente uno dei migliori a livello nazionale – commenta Grasso –Tuttavia, occorre sottolineare che l’obiettivo dei 30 giorni è ancora ben lontano e a farne le spese sono ancora una volta le imprese sulle quali ogni giorno di ritardo è un macigno insostenibile sulle spalle».

 

[Foto di Diego Arbore]


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