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Dall’Ici all’Imu: alla scoperta della nuova tassa sulla casa

L'Imu a carico dei genovesi nel 2012 dovrebbe ammontare a 400 milioni di euro, ma le Giunte comunali devono fissare, entro il 30 settembre, le aliquote definitive sulla cui base i cittadini a dicembre pagheranno il saldo


12 Maggio 2012Inchieste

“Dopo 16 anni scompare l’Imposta comunale sugli immobili relativamente alla prima casa e alle sue pertinenze”. Così nel 2008 il Governo Berlusconi annunciava l’abolizione dell’Ici, una tassa locale nata nel 1992 come imposta straordinaria, trasformata poi in tributo permanente sulle abitazioni. A partire dal giorno 5 giugno 2008 gli italiani non sono più tenuti a pagare l’imposta sulla prima casa (che rimane solo per gli immobili di lusso adibiti ad abitazione principale).

In quell’occasione il Governo stimò il costo totale dell’operazione per lo Stato in 2,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009, e 2010; miliardi a cui si sarebbe dovuto provvedere con la legge finanziaria del 2011.

E badar bene a chiamarle spese, perché non si tratta di “mancati introiti”, ma di uscite effettive. Una parte delle entrate che di lì a poco i Comuni di tutta Italia avrebbero visto scomparire dalla voce entrate del bilancio, quelle riferite appunto alla tassa sulla prima casa, sarebbe stata rimborsata dallo Stato con un trasferimento annuale a ogni singolo Comune. Insomma, non è difficile intuire che l’Ici, pur non pagandolo direttamente sotto forma di imposta, non è scomparso all’improvviso dalla scena. I soldi versati ai Comuni non provenivano certo da tasche diverse da quelle che per 16 anni hanno pagato regolarmente l’imposta.

Prendiamo come esempio il bilancio consuntivo 2011 del Comune di Genova. Le entrate derivanti dall’Ici sono state pari a 119 milioni di euro; una cifra così consistente solo per i contributi derivanti dalla proprietà di immobili diversi dalla prima casa? No. Approfondendo la voce “trasferimenti” all’interno delle entrate correnti del conto economico del Comune, si evince che, di questi 119 mln, ben 77 milioni di euro sono stati versati dallo Stato nelle casse comunali come “compensazione del minor gettito Ici prima casa“.

Oggi, con l’entrata in vigore dell’Imu, ovvero imposta municipale propria (una riproposizione dell’Ici nella vecchia versione  articolata tra l’abitazione principale e altri immobili diversi dell’abitazione principale), che cosa cambia?

Partiamo dal presupposto che tutti i dati relativi all’Imu sono ancora molto vaghi; in un normale iter burocratico, il Comune di Genova è tenuto ad approvare il bilancio preventivo 2012, cioè il prospetto nel quale vengono indicate le previsioni di spesa e di entrate per l’anno in corso, entro il 30 giugno 2012: sarà dunque il primo “compito in classe” della nuova amministrazione comunale.

Tra le previsioni delle entrate del bilancio c’è anche la voce riguardante l’Imu, ma come detto esiste ancora una forte incertezza circa questa nuova imposta, tanto che  pochi giorni fa il governo Monti ha diramato una disposizione per cui a giugno si pagherà sulla base delle aliquote standard, 4 per la prima casa e 7,6 per mille per le altre (quando era in vigore l’Ici l’aliquota sulla prima casa era del 4 per mille, quella della seconda del 6 per mille n.d.r.).

In un secondo momento le Giunte comunali dovranno fissare, entro il 30 settembre, le aliquote definitive sulla cui base i cittadini a dicembre pagheranno il saldo. Il decreto Salva Italia del Governo Monti ha infatti eliminato il provvedimento emanato dal Ministro Tremonti con il D.L. 93/2008 che impediva ai Comuni di agire sulle tariffe (Tosap, TIA,  imposta sulla pubblicità etc), concedendo agli Enti la facoltà di applicare un aumento delle aliquote del 2 per mille sulla prima casa (che arriverebbe al 6 per mille) e 3 per mille sulla seconda casa (che arriverebbe a 10,6 per mille).

Difficile quindi fare una previsione sull’andamento del 2012 e quantificare correttamente le entrate derivanti dell’Imu senza un quadro normativo di riferimento completo e definitivo.

base

Aumento rendite 60%

totale

min

max

totale min

totale max

ICI 1,a casa

77

46

123

15

31

139

154

 

 

ICI altre fattispecie

120

72

192

     71

    104

    263

    296

Totale

197

118

315

     86

    135

    402

    450

Quote teoriche  Comune

      201

      225

Stato

      201

      225

Secondo queste stime l’IMU del 2012 a carico dei cittadini di Genova dovrebbe essere pari ad almeno 400 mln di euro; quindi, rispetto all’esborso del 2011, ci sarà un maggior onere di circa 280  mln di euro. La manovra prevede inoltre una rivalutazione del 60 % della base imponibile, cioè della rendita catastale per gli immobili maggiormente diffusi, quelli della categoria A. Questa rendita catastale così rivalutata viene tassata, come detto, al 7,6 per mille, aliquota  base che viene ridotta al 4 per mille per gli immobili destinati ad abitazioni principali. Su queste ultime la  manovra prevede una detrazione di 50 euro per ogni figlio minore di 26 anni sino ad un massimo di 400 euro.

A tale maggiore esborso si deve aggiungere anche il maggior prelievo per l’addizionale comunale, che  è passata da 0,7 a 0,8 per cento già a partire dallo scorso mese, con un introito prevedibile  a regime per il Comune di altri 8-9 mln di euro. In più, su queste aliquote il Comune ha la facoltà, come detto, di applicare una leva del due per mille e del tre per mille rispettivamente sull’aliquota del 4 e su quella del 7,6. Solo in questo caso il Comune può aumentare il gettito del proprio bilancio.

Su questo tema l’assessore al bilancio Francesco Miceli ha dichiarato: «La posizione della Giunta Comunale è quella di sfruttare i tre punti percentuali di aumento possibile per gli immobili diversi dalla prima casa, portando l’aliquota dal 7,6 per mille al 10,6 per mille e lasciando inalterata l’aliquota base della prima casa». Bisogna vedere ora quale sarà la decisione della nuova Giunta.

E’ importante sottolineare che questi ipotetici 400 milioni che graveranno sui cittadini di Genova saranno incassati dallo Stato per almeno il 50%; al Comune, quindi, rimarranno circa 200 milioni, comunque di piu’ rispetto ai 119 incassati nel 2011. D’altro canto, se nel 2011, come abbiamo visto, il Comune di Genova è costato allo Stato 77 milioni, nel 2012 garantirà un ricavo di 200.

 

Manuela Stella
foto di Diego Arbore

I dati presentati sono stati analizzati facendo riferimento agli studi condotti dalla Commissione analisi Bilancio del Comune di Genova di “Primavera Politica”.


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