Primi freddi e puntuale, come una rata in scadenza, arriva lei, l’Australiana, che ci “invita” a letto avvolgendoci di abbracci poco amorosi ma ricchi di irrefrenabili sternuti, di colate “moccicose” e di tosse convulsa. Parliamo dell’influenza che arriva dall’altra parte del mondo, di nome e di fatto, e ha pensato bene di fare il suo […]
Primi freddi e puntuale, come una rata in scadenza, arriva lei, l’Australiana, che ci “invita” a letto avvolgendoci di abbracci poco amorosi ma ricchi di irrefrenabili sternuti, di colate “moccicose” e di tosse convulsa.
Parliamo dell’influenza che arriva dall’altra parte del mondo, di nome e di fatto, e ha pensato bene di fare il suo debutto a Genova, dove è stato isolato il ceppo AH3N2 o Perth like, uno dei tre attesi per l’inverno e contemplati nel vaccino.
Complimenti al signore di 46 anni, primo italiano tra i 79 casi finora catalogati in tutta Europa, gran parte dei quali isolati in Olanda e in Norvegia, che si è aggiudicato questo ambito primato e un grazie alla rete di sorveglianza Influnet che, però, non potrà impedire “l’allettamento”, poco gioioso, di milioni di italiani.
Questa rete è costituita dai cosiddetti “medici sentinella” ovvero quell’insieme di sanitari che inviano i dati relativi alle sindromi influenzali, raccolti tra i loro assistiti, all’Istituto Superiore della Sanità , permettendo un monitoraggio nazionale di tale patologia.
Per l’anno in corso, oltre all’AH3N2, (Perth città australiana), dovrebbe arrivare il “B” (Brisbane altra città australiana) e l’A-Californiana, H1N1, meglio conosciuto come “suina”.
Per non farci mancare niente, Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ci informa che la sindrome si è presentata un po’ in anticipo e, così, avremo un aumento della curva di crescita particolarmente rilevante intorno al Natale, un vero regalo col fiocco rosso mi verrebbe dal commentare, per poi raggiungere il suo picco massimo verso gennaio-febbraio.
Abbiamo tempo di correre ai ripari con la vaccinazione, assolutamente consigliata ai soggetti più fragili , come gli anziani, o a portatori di patologie debilitanti che possono essere esposti a pericoli mortali perché, pur non sostenuta da ceppi particolarmente virulenti come la Spagnola di pandemica memoria, anche la nostra “bella Australiana”, insieme a tutte le sue sorelle, rappresenta una reale insidia per le complicazioni polmonari, renali, cardiache che possono insorgere.
Dall’anno prossimo sarà messo in circolazione il vaccino nasale “Laiv” (Live Attenuated Influenza Virus), somministrabile a chi, come i bambini, non si lasciano incantare dalla pubblicità del “Pic indolor” e preferiscono tenere lontano il loro fondo schiena da aghi e siringhe. Sarà possibile somministrarlo a partire dai due anni di età, mentre risulta sconsigliato per i più piccoli per il rischio di broncospasmo come è emerso nel meeting, tenutosi a Milano, del 30° Congresso di Antibioticoterapia in età Pediatrica.
Rassegnati all’immancabile incontro non ci rimane che aspettala a “narici” aperte, non esenti dal sollevare un’inquietante interrogativo.
Perché a tutti questi stati morbosi viene dato un nome femminile? Chiedo l’applicazione della norma che , per gli uragani, sancisce l’alternanza tra il genere maschile e quello femminile così Mario potrà “godersi” la sua Australiana mentre Maria potrebbe fare gli occhi dolci ad un “avvenente” Spagnolo.
Adriana Morando