add_action('wp_head', function(){echo '';}, 1);
L'acqua rifelette i diversi colori della natura sottolineando il variare delle stagioni. Essa movimenta gli spazi e riproduce, riflesse sulla sua superficie, piante, fiori, alberi e cespugli
Questa settimana ci occuperemo della modalità di realizzazione e della successiva manutenzione, in un giardino, di un laghetto. Nel prossimo articolo ci dedicheremo invece ad elencare le piante più adatte a crescere nei terreni umidi ed acquitrinosi e sulle sponde dei bacini.
Come abbiamo avuto già modo di dire in un nostro precedente scritto, l’inserimento dell’acqua ha infatti sempre un ruolo di notevole importanza nell’ambito della realizzazione di parchi, di giardini e di aree verdi. Essa movimenta gli spazi e riproduce, riflesse sulla sua superficie, piante, fiori, alberi e cespugli.
Va poi ricordato che vi sono molte ed interessanti varietà botaniche (per esigenze di spazio, ne indicheremo qui solo alcune) che richiedono ambienti umidi o acquitrinosi per potersi sviluppare e
propagare nel migliore dei modi. Data la loro indiscutibile valenza estetica e peculiarità, vale la pena sfruttare il loro possibile impiego anche all’interno di vasche e di recipienti sia sui terrazzi che in spazi aperti. In questo caso sarà però necessario tenere in particolare considerazione la collocazione dei recipienti e soprattutto la loro esposizione al sole. In generale, l’acqua infatti tende, se contenuta in spazi ristretti, ad evaporare rapidamente, specie nei periodi estivi. Essendo essa poi ivi presente in quantità limitata, l’esposizione ai raggi solari ne determina in breve tempo un notevole surriscaldamento, talvolta eccessivo per la sopravvivenza stessa delle piante.
La realizzazione del laghetto: ci soffermeremo solo brevemente sulle principali fasi di costruzione di un laghetto, rimandando per ulteriori approfondimenti, ad un volume specifico sull’argomento.
Innanzi tutto, fondamentale, per la buona riuscita finale del progetto, è la scelta del tipo di bacino da impiegare.
Le vasche migliori sono rigide, in plastica rinforzata con fibre di vetro. Esse risultano molto resistenti sia al gelo che al ghiaccio. Queste ultime, se vengono trattate con la massima cura prima e durante l’installazione, sono praticamente a prova di foratura e spaccatura e quindi di perdite.
Le vasche stampate nella plastica sotto vuoto sono, invece, indubbiamente meno costose delle precedenti ma si presentano in un numero molto limitato di forme e di dimensioni.
Vi sono infine le così dette vasche flessibili. Esse erano, un tempo, formate da teli di polietilene relativamente fragili, attualmente vengono realizzate con strati in PVC, rinforzati con nylon. L’impiego di quest’ultimo materiale stabilizza la struttura e garantisce che la vasca abbia una durata pari o anche superiore ai dieci anni. Infine, l’impiego di membrane di gomma sintetica a base di butile garantisce, a fronte di costi maggiori, la realizzazione di involucri per laghetti dalla durata quasi eterna.
Semplificando di molto la procedura di realizzazione di un laghetto, si possono riassumere le seguenti fasi.
Nel caso in cui si sia optato per una vasca rigida, si comincia posizionando quest’ultima sull’area dove dovrà essere effettuato lo scavo e riportando i punti di contorno della vasca a terra a mezzo di una livella.
Lo scavo dovrà essere realizzato in modo che sia più largo di quindici centimetri del contenitore. Durante tale operazione si misurerà a mano la profondità in modo che essa non superi l’altezza della vasca rigida. Una volta raggiunta tale quota si compatterà il fondo e si coprirà quest’ultimo con uno strato di sabbia di due centimetri e mezzo di spessore. Si premerà poi la vasca nella sabbia controllando che il piano sia perfettamente orizzontale. Completate queste fasi, si inizierà a riempire tale contenitore di acqua, seguendo il livello ed inserendo frattanto della sabbia tra l’intercapedine e la parete del terreno. Quando la vasca sarà stata resa stabile si completerà il bordo rivestendolo con lastre di pietra. Queste ultime dovranno sporgere sulla vasca per cinque centimetri e saranno posate con la malta facendo bene attenzione a non sporcare l’acqua.
Nel caso in cui si sia invece optato per la scelta di una vasca flessibile, si dovrà tracciare la forma voluta sul terreno con dei picchetti e si dovrà poi iniziare lo scavo fino a raggiungere la prima quota dei ripiano del bordo. Si dovrà successivamente ancora scavare per collocare nel terreno la parte più profonda del contenitore, completando lo scavo fino alla quota stabilita. Durante tutto lo svolgimento di queste operazioni, si porrà infine particolare attenzione a rimuovere tutte le pietre e le radici dalla buca affinché esse non rischino di provocare dei fori al telo.
Ricordiamo che la sommità della vasca deve essere sempre orizzontale e che eventuale pendenze vanno sistemate con muretti di sostegno fatti in pietra dal lato superiore e con terreno di riporto da quello inferiore.
A questo punto e completate tutte le operazioni, si potrà riempire la vasca di acqua, spostando i mattoni man mano che il telo viene steso. Una volta che l’acqua sarà arrivata a cinque centimetri dal bordo si procederà a tagliare, con le forbici, il telo di troppo, lasciando una eccedenza di quindici centimetri tutto intorno. Tendendo il telo fermo con dei chiodi, si poseranno poi le lastre di pietre sul bordo della vasca, come già descritto per la vasca rigida.
E’ molto importante ricordare che la vasca, di qualsiasi tipo essa sia, andrà sempre posizionata in modo da essere esposta a molta luce naturale e dovrà essere comunque ubicata lontano da piante, alberi o cespugli.
Per ragioni tecniche, le vasche con superfici sino a nove metri quadrati dovranno essere profonde almeno quarantacinque centimetri mentre, per vasche di più ampia metratura, si potrà arrivare alla profondità di sessanta centimetri. Un massimo di settantacinque centimetri potrà essere raggiunto per i laghetti di dimensioni maggiori.
Completate le operazioni sopra descritte, si posizioneranno finalmente, sul primo gradone libero, i contenitori delle piante acquatiche scelte. Questi ultimi potranno essere portati a livello della quota dell’acqua a mezzo dell’impiego di mattoni o pezzi di lastre di pavimentazione. In questo modo, le foglie delle piante si troveranno a pelo d’acqua e creeranno l’effetto di un bacino acquatico naturale.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com