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Lanterna: entro giugno sarà parte del patrimonio artistico del Comune di Genova

Dopo anni di sorte incerta, l’incredibile situazione del simbolo dei genovesi potrebbe risolversi definitivamente. Nel frattempo partono tutte le classiche iniziative estive sotto la Lanterna più famosa del mondo


10 Giugno 2016Notizie

lanterna-DIL’avvio della stagione estiva per le iniziative culturali sotto la Lanterna di Genova anticipa di poco un passo, che si spera fondamentale, per pensare al futuro di questa incredibile opera architettonica. Entro fine giugno, se non ci saranno intoppi, si definirà finalmente la situazione per quanto riguarda la proprietà dell’antico faro, fino a poco tempo fa in parte nelle disponibilità della Provincia di Genova e in parte di proprietà demaniale. Il Comune di Genova, che ne prenderà possesso a tutti gli effetti, ha un ruolo di primaria importanza, perchè da quel momento in poi l’attenzione si potranno (e dovranno) pensare tutti gli interventi di valorizzazione necessari, per far rinascere a nuova vita il secolare simbolo dei genovesi. Autorità Portuale e Soprintendenza saranno coinvolte nei progetti e potranno portare un aiuto maggiore sul fronte gestionale e delle manutenzioni. Non solo: secondo l’assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Genova, Carla Sibilla, questo scenario potrebbe aprire le porte a un piano triennale di interventi specifici.

Si accende la stagione estiva sotto la Lanterna

In attesa che tutto questo si verifichi i Giovani Urbanisti-Fondazione LabÚ hanno gettato le basi innestare la reazione a catena che dovrebbe portare all’opera finale, ovvero rendere la Lanterna il simbolo di Genova in tutto il suo splendore. L’hanno fatto attraverso un programma ricco che inizierà con la festa dei Camalli, altra istituzione genovese: «Finalmente domani si parte – dice Andrea De Caro, dei Giovani Urbanisti-Fondazione LabÚ – dietro ai Camalli ci sono volti e persone che svolgono un lavoro importantissimo per Genova. Il porto è sempre stato il cuore della città e quello che ci rende felici è vedere che anche loro si riconoscono nella Lanterna». Dopo questo evento, andrà in scena “Luci sul Forte” che per questa edizione torna sotto il faro; in seguito sarà la volta del Teatro dell’Archivolto con “Il racconto della Sirena”, il pic nic di ferragosto, e a Settembre sbarcherà, ed è il caso di dirlo, “Zones Portuaries”, il festival cinematografico itinerante, nato a Marsiglia, con proiezione di film sulle città portuali di tutto il mondo. «Si tratta di un network tra diverse realtà che si incontrano e che trovano il loro riferimento ideale nella Lanterna – continua De Caro – questa è la miccia che farà brillare il faro per l’estate, ma bisogna fare in modo che questa luce resti accesa tutto l’anno. Per farlo, però, è indispensabile il supporto di Tursi: «Ci vorrebbero campagne un po’ più massive – continua Andrea De Caro – se la questione della proprietà andrà in porto, potremo anche parlare di risorse necessarie per la gesione. È l’aspetto che più ci preme, perché, per quanto si possa fare, il volontariato e l’amore per questo incredibile manufatto non saranno mai sufficienti”.

Il Crowdfounding

Certo, i sostenitori non mancano e ultimamente sembra che l’attenzione sulla Lanterna, la sua passeggiata e il suo museo sia aumentata. Sponsor privati e associazioni di categoria forniscono un valido aiuto, e in questo contesto trova spazio anche il crowdfunding: è alle porte il progetto per portare il WiFi alla Lanterna ed è in cantiere un’applicazione sperimentale per conoscerne tutti i segreti del monumento; i fondi necessari per questo progetto sono 5000 euro, e la raccolta sta partendo. «Per un turista è monumento fondamentale – conclude De Caro – siamo nel 2016, e dovrebbe essere scontato anche per noi», noi che sotto la Lanterna ci viviamo, da secoli.

Un altro problema cronico, quello della segnaletica turistica praticamente inesistente, potrà essere risolto solo dopo la conclusione del cantiere sulla passeggiata. Il dispiegamento di forze, quindi, appare notevole; chissà se questa volta il simbolo dei genovesi torni davvero a essere tale.

Michela Serra


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