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Due anni prima che il tutor fosse introdotto nella sopraelevata, una sentenza bocciava i sistemi di controllo della velocità in autostrada
Febbraio 2010: il giudice di pace Elena Paolicchi annulla una multa generata dal tutor presente sull’autostrada A7 Genova – Milano dopo un ricorso presentato dallo staff di strademulte.it. Una sentenza che riapre un caso che fa dibattere da tempo, quello legato ai sistemi di controllo elettronico della velocità su strade urbane, extraurbane e autostrade: autovelox, tutor, T-Red e via discorrendo.
In particolare, la sentenza pone alcuni dubbi sulla soglia di tolleranza sulla velocità del 5%, ritenuta troppo bassa rispetto alle possibilità di errore di un sistema elettronico. Cosa significa questo? Che se un’auto viaggia – per esempio – su una strada dove il limite di velocità è 50 km/h, il guidatore può eccedere questo limite fino al 5% in più (ossia può viaggiare fino a una velocità di 52,5 km/h). Oltre, scatta la multa.
Il collaudo che “tara” questi apparecchi è fatto dalle stesse ditte installatrici, ritenute non super partes rispetto alla tutela degli interessi degli automobilisti. La sentenza auspica che questi strumenti vengano ripensati con un margine di tolleranza più alto, che tenga conto della “non infallibilità” delle macchine.
IL PRESENTE
Febbraio 2012: come spesso (e purtroppo) accade, le sentenze che fanno più clamore sono le prime a cadere nel dimenticatoio. Proprio oggi, martedì 6 febbraio, viene ufficialmente introdotto il tutor in sopraelevata: le multe per chi sfiorerà il limite previsto dei 60 km/h potranno variare da un minimo di 39 a un massimo di 750 €.
La soglia di tolleranza rimane con analoga percentuale, senza tenere in considerazione quanto esposto nella sentenza di due anni fa: 5 km/h oltre il limite consentito. A chi ha fatto notare questa incongruenza, ha risposto così l’Assessore competente Simone Farello: «per il momento è così e poi in base ai risultati che otterremo potremmo anche ragionare sul fatto di apportare alcune modifiche».
Magra consolazione.
Marta Traverso