I cattolici non mangiano carne al venerdì, i salutisti hanno scelto il lunedì: i perché di una dieta sana e a impatto zero
Chi è cattolico conosce bene la tradizione secondo cui non bisogna mangiare carne di venerdì. Una tradizione nata soprattutto per combattere la povertà: la carne è un cibo molto costoso, e abolirla dalla propria dieta per un giorno a settimana era un modo per sostenere l’acquisto di pietanzepiù economiche.
Una dieta in cui si limita il consumo di carne è in realtà molto importante, e non solo per il portafoglio. Mangiare poca carne contribuisce a salvaguardare gli animali, ridurre i gas serra prodotti negli allevamenti – è infatti stimato che la produzione di 1 kg di manzo comporta la stessa quantità di CO2 emessa da un automobile che ha percorso 250 km – e tutelare la propria salute, in quanto un rapporto del 2007 della World Cancer Research Fund ha stabilito una maggiore incidenza di cancro al colon per chi consuma tanta carne rossa.
Una dieta senza carne è al tempo stesso impensabile, per chi non ha fatto una scelta alimentare vegetariana o vegan, perché si tratta comunque di un alimento importante per il nostro organismo. I nutrizionisti consigliano di ridurre al minimo il consumo di carne rossa, e più in generale di limitare la carne a non più di tre volte a settimana.
Ancora meglio, per dare una regola alla propria dieta e sensibilizzare sugli effetti dell’elevato consumo di carne, nel 2003 sono nati i Meatless Monday: una campagna i cui aderenti si impegnano a non mangiare carne il lunedì. Sono molti i siti e blog che hanno aderito all’iniziativa (in Italia c’è Meatless Monday Italy), approfittandone per scambiarsi ogni lunedì ricette curiose per un pasto diverso dal solito.
La tradizione del Meatless Monday nasce negli Stati Uniti e in questi anni si è diffusa in tutto il mondo vantando anche un testimonial d’eccezione: l’ex Beatle Paul McCartney ha infatti parlato della sua scelta Meat Free Monday nella sua autobiografia, e ha posato insieme alle figlie Stella e Mary in una foto sul sito ufficiale dell’iniziativa.
Marta Traverso