Secondo l'assessore Dagnino le attività procedono come da programma. Ma è probabile che la nuova fermata di Brignole rimanga ancora un sogno, almeno per il 2012
Ieri in consiglio comunale si è discusso della Metropolitana genovese, un’opera infinita che dopo vent’anni – tra ritardi, intoppi, problemi con i lavori nel sottosuolo, progetti sbagliati ed una marea di soldi pubblici investiti – ancora oggi rimane incompiuta.
Un’interrogazione a risposta immediata (art. 54) presentata dai consiglieri Lilli Lauro (Pdl), Stefano Anzalone (Idv) e Edoardo Rixi (Lega Nord) ha chiesto alla Giunta di fare luce sulla questione, in particolare per quanto riguarda la prevista inaugurazione del tratto De Ferrari-Brignole che, secondo notizie comparse nel fine settimana sul “Secolo XIX”, dovrebbe nuovamente slittare.
«L’amministrazione della città ha fallito – tuona il consigliere Lauro – Con un grande sperpero di denaro dei contribuenti. La metropolitana di Genova è la più costosa e, nello stesso tempo, la più corta del mondo. Ma non solo, anche i tempi di realizzazione sono biblici. Abbiamo letto sui giornali che il completamento della fermata, a causa dell’imposizione di nuovi controlli, non sarà realizzato nei tempi previsti. Questa è una presa in giro visto tutti i proclami fatti nel recente passato dall’amministrazione comunale».
In effetti l’ex Giunta Vincenzi aveva parlato di fine 2011. Mentre la Giunta Doria ha mostrato maggiore prudenza, sostenendo che la nuova fermata di Brignole sarebbe stata operativa entro il Natale 2012.
«Da tempo attendiamo l’inaugurazione del nuovo tratto De Ferrari-Brignole – ha ricordato il consigliere Anzalone – Noi vorremmo capire quali sono le intenzioni dell’amministrazione in merito al completamento di quest’opera così importante per i cittadini».
Il consigliere Rixi, invece, ha voluto sottolineare i motivi del ritardo «Ci sono state alcune preoccupanti osservazioni dei vigili del fuoco in merito all’agibilità dell’opera. Ad esempio la maxi grata che chiude il pozzo di ventilazione di Largo Lanfranco sarebbe troppo pesante ed in caso di emergenza, aprirla risulterebbe molto complicato. Inoltre sono stati ordinati altri ritocchi negli ascensori, nella segnaletica e nei percorsi per disabili. Mi chiedo come sia possibile che Ansaldo Sts (il concessionario dei lavori della metropolitana genovese), un’azienda che costruisce a regola d’arte in tutto il mondo, solo a Genova riesca a fare degli errori!».
Ha risposto l’assessore a Mobilità e Traffico, Anna Maria Dagnino «La nostra amministrazione non ha mai fornito una data precisa. L’attività sta proseguendo secondo il programma. La Commissione di agibilità sta facendo le opportune valutazioni. Recentemente si sono aggiunte le nuove verifiche specifiche dei vigili del fuoco, in precedenza non previste. E anche la Consulta per l’handicap è stata chiamata ad esprimere il suo parere. A fine dicembre dovrebbe partire il pre-esercizio, ovvero la verifica del servizio da parte di Amt che durerà una quindicina di giorni».
«Altro che programma rispettato! Gli innumerevoli ritardi hanno fatto lievitare il prezzo dell’opera – ha replicato Lauro – e così oggi il Comune è costretto ad accendere un mutuo per versare ad Ansaldo Sts 15 milioni di euro in più rispetto a quanto inizialmente pattuito».
«Noi vorremmo conoscere dei tempi certi – ha ribadito Anzalone – I lavori sono in ritardo ormai da anni, non si può affermare che sia stata rispettata la programmazione degli interventi».
Matteo Quadrone