Il periodo definito come "Middle English" segna l'evoluzione dell'inglese da lingua dei contadini a lingua del Parlamento (1362), profonda fu l'influenza del "nobile" francese...
Il passaggio al Middle English avviene a partire dal 1066. In quell’anno a Hastings Guglielmo il Conquistatore, William the Conqueror, sconfisse l’esercito inglese guidato da Harold II, ultimo re anglosassone (guarda il video). Guglielmo era Duca di Normandia, regione nel nord della Francia: una nuova ruling class, “classe dominante”, di nobili normanni prese il posto dell’aristocrazia anglosassone.
Dal punto di vista sociale, non si trattò solo di una sostituzione di uomini al vertice, ma di un cambiamento profondo, che segnò il passaggio da un sistema tribale a uno feudale, basato sulla proprietà della terra.
Si creò una divisione in tre blocchi: bellatores (“coloro che vanno in guerra”, quindi l’aristocrazia), oratores (“coloro che pregano”, ovvero il clero), laboratores (“coloro che lavorano la terra”). Ciascuno di questi gruppi parlava una lingua diversa, dando vita a una situazione definita triglossia, cioè la compresenza di tre varietà linguistiche di diverso prestigio sociale in un territorio. La nobiltà usava il francese, gli ecclesiastici scrivevano in latino, lingua della cultura, mentre tra i contadini sopravvisse l’anima anglosassone e quindi germanica dell’inglese, fatta di un vocabolario essenziale, un “core English”, per esprimere azioni e oggetti della vita quotidiana: sun (“sole”), field (“campo”), sneeze (“starnuto”), ecc. Per il popolo fu un periodo buio: la giustizia veniva amministrata in francese e chi non lo conosceva aveva possibilità limitate di potersi difendere in tribunale.
La situazione cambiò, soprattutto a causa delle sempre maggiori tensioni tra Inghilterra e Francia: la loro rivalità sfociò nella Guerra dei Cent’Anni (1337-1453). I francesi diventarono il nemico da combattere e l’inglese recuperò gradualmente il prestigio perduto: una lingua è un forte elemento identitario per compattare un popolo verso un obiettivo comune. Nel 1362 il discorso di apertura del Parlamento fu pronunciato in inglese per la prima volta. Ormai, tuttavia, l’inglese aveva acquisito un’anima francese.
Ma in quale misura ha influito il contatto con il francese sul Modern English? Molto. Si stima che circa 10.000 vocaboli siano entrati a far parte del vocabolario che usiamo oggi.
In ambito legale, politico, artistico abbiamo esempi quali: court (“tribunale”), bailiff (“ufficiale giudiziario”), parliament (“parlamento”), beauty (“bellezza”), aisle (“navata”, parola dalla pronuncia particolare /aɪl/, senza la ‘s’).
Curioso è il discorso legato ad alcuni tipi di carne. Vediamo queste due coppie di parole: pig / pork (“maiale”/ “carne di maiale”), ox/beef (“bue”/”carne bovina”). In altre parole, l’animale ancora in vita ha un nome anglosassone – gli allevatori parlavano inglese – mentre il termine culinario ha origine nel language of power dei nobili, cioè il francese. Ancora una volta dinamiche – e ingiustizie – sociali si riflettono nell’uso della lingua.
L’influenza del francese, tuttavia, non è solo legata al lessico. In generale, i livelli di analisi di una lingua riguardano anche la fonologia, ovvero lo studio dei suoni di una lingua, e la sintassi, che studia come le parole costruiscono una frase e i modi in cui le frasi si collegano per costruire un periodo (l’insieme di parole comprese tra due punti fermi).
Dal punto di vista fonologico, il francese contribuì a cambiamenti nei suoni vocalici. Per quanto riguarda la sintassi, l’inglese era caratterizzato dalla presenza di frasi coordinate, collegate da congiunzioni come and (“e”), so (“così”), but (“ma”). Nonostante l’inglese moderno presenti ancora tendenzialmente dei periodi semplici, il francese, lingua neolatina, ha aumentato il livello di subordinazione tra le frasi in un periodo.
Nel XVI secolo, in cui si fa terminare il periodo del Middle English, convivevano ormai nella lingua inglese tre componenti: germanica, franco-normanna e greco-latina. L’inglese era pronto per partire alla conquista del mondo.
Daniele Canepa
[foto di Diego Arbore]
2 commenti su “Nice to meet you, English! L’influenza del “français” nella lingua inglese”