Su un totale di 800 taxi, circa 160 hanno aderito all'iniziativa proposta dal Comune di Genova: taxi collettivi per risparmiare sulla spesa del tragitto
Un nuovo servizio “viario” di tipo pubblico è nato, sotto la spinta delle recenti liberalizzazioni, col proponimento di migliorare gli spostamenti di chi si trova a dover affrontare, quotidianamente, un traffico che “inscatola” i conducenti, di mezzi privati, in interminabili code.
Si chiama multitaxi, un progetto che, come spiega l’Assessore alla Mobilità del Comune di Genova Simone Farello, si propone di offrire ai cittadini l’opportunità di usare il taxi in maniera collettiva. Non certo una novità assoluta, l’esperimento era già stato fatto negli anni ‘90 ed era naufragato miseramente, ma in molti stati europei, da moltissimi anni, ad esempio a Londra, il taxi collettivo è una valida alternativa allo spostamento pubblico e privato in città.
Questo tipo di prestazione sarà usufruibile a partire dai primi di aprile ed offre due modalità di approccio. Nel primo caso, si tratta di un taxi collettivo tradizionale in cui il singolo passeggero dà la disponibilità ad accogliere, come compagno di viaggio, un’altra persona incontrata “cammin” facendo, nel secondo, di tipo innovativo, è prevista una prenotazione “on demand” (Tel.010-5582855) con la quale viene organizzato un rendez-vous tra utenti che abbiano esigenze e mete similari.
Tra gli 800 taxisti genovesi circa 150-160 parteciperanno a questo programma e, per farsi riconoscere, sfoggeranno un display luminoso posizionato sul tetto dell’autovettura e un vistoso adesivo posto sulle fiancate. L’iniziativa, voluta dal Comune, è stata finanziata dal Ministero dell’Ambiente su progettazione dell’AMT, alla quale ne è stata demandata anche l’organizzazione e nasce con lo scopo di offrire dei vantaggi tariffari e favorire uno sviluppo positivo nell’ambito delle politiche di mobilità sostenibile.
Il risparmio economico è stato calcolato aggirarsi in circa il 20%, se i passeggeri a bordo sono due e può raggiungere il 70%, se il numero sale fino a otto.
Restano esclusi da questa offerta gli animali, a cui è proibito salire a bordo, al fine di non arrecare disturbo ad altri eventuali ospiti, sia per problemi legati alla salute, come presenza di allergie, sia perché, comunque, indesiderati. I passeggeri con animale al seguito sono avvisati: solo taxi a costo intero. Ritorna il problema di tanti “amici dell’uomo” considerati beni di lusso come, del resto, si è evidenziato anche dalle recenti decisioni, prese in merito alle esenzioni (spese per il veterinario non più detraibili).
Personalmente, dovendo scegliere, a ben guardare le notizie dei giornali, non avrei dubbi, ritenendo molto meno pericolosa la compagnia dei quadrupedi che dei bipedi umani. E se, come per le spiagge aperte ai cani, ci fossero anche i taxi “compatibili” con i nostri inseparabili “Pets”? E’ un’idea da considerare.
Adriana Morando