La multa non è più valida se notificata dopo 90 giorni dall'infrazione. Ma non è così semplice come sembra...
Questa settimana vi parlo di un argomento rognoso ma importante: la notifica degli atti giudiziari, le multe in particolare.
Il sig. Mirko mi ha posto un quesito che trovo interessante dal punto di vista sociale… Come funziona la notifica di una contravvenzione al codice della strada?
Se io commetto un’infrazione in data odierna, l’Organo che emette il verbale me lo deve notificare entro 90 giorni; questo non significa tre mesi, ma 90 giorni precisi. Alcuni mesi ne hanno 30, altri 31 ed un giorno di differenza può far sì che i termini siano rispettati come no.
Mirko ha ricevuto una raccomandata il 30 settembre 2012 per un’infrazione commessa in data 18 maggio 2012, ovvero ben oltre i 90 giorni dalla data della presunta infrazione. Di primo acchito potremmo dire che la multa sia stata notificata oltre i termini e quindi si sia prescritta; in altre parole non dovuta.
E invece, siamo in Italia, non funziona così. L’organo che emette il verbale lo consegna alle Poste affinché esso venga notificato. Nel caso di cui sopra, le poste hanno ricevuto il verbale da notificare in data 4 agosto 2012, ossia in tempo utile per la notifica.
Le poste hanno dormito, è vero, ma quella notifica per la legge è valida!
In passato mi accadde un caso simile e il malcapitato di turno aveva fatto ricorso presso il Giudice di Pace e lo aveva vinto; si è così potuto procedere alla richiesta di risarcimento contro Poste Italiane.
La morale è semplice: non vi è uniformità tra la notifica dal punto di vista di chi riceve un atto giudiziario e dal punto di vista di chi lo emette. Incostituzionalità talmente evidente che la Corte Costituzionale ha detto che va bene così…
E se va bene all’organo supremo del nostro sistema giudiziario, va bene a tutti.
Alberto Burrometo
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