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Fondamentale la partecipazione degli studenti universitari, una collaborazione che ha già dato i primi risultati e che continuerà sia durante che dopo l'evento. Ancora per pochi giorni si può presentare la propria candidatura
Cosa fa un ricercatore? Per rispondere a questa domanda e avvicinare le persone alla realtà di chi fa questo mestiere, il 28 settembre si tiene la Notte dei Ricercatori. Obiettivo: spiegare in cosa consiste il lavoro del ricercatore, figura di imprescindibile importanza nella nostra società ma sostanzialmente poco conosciuta.
Giunta quest’anno all’ottava edizione, la Notte dei Ricercatori è un’iniziativa internazionale, promossa dalla Commissione Europea, che intende evidenziare quanto la ricerca incida sul nostro quotidiano senza che ce ne accorgiamo. Per un giorno il pubblico potrà visitare centri di ricerca, laboratori e università e toccare con mano la sostanza di questo mestiere: i ricercatori stessi saranno presenti per spiegare il proprio lavoro attraverso incontri, esperimenti e dimostrazioni scientifiche, il tutto in un contesto aperto e informale.
Dal 2005, anno della prima edizione, ad oggi la Notte è stata un crescendo continuo fino ad arrivare allo scorso anno con la partecipazione di 320 città europee in 32 paesi; per il 2012 l’Italia partecipa con 7 progetti e 24 città, di cui tre liguri: Genova, Albenga e Sarzana che collaborano al progetto “C4R. Crazy for Rocking Researchers”. Capofila del progetto è il Museo di Archeologia Ligure di Villa Pallavicini, che lavora di concerto con gli altri partners: l’Università di Genova, l’Istituto Italiano della Tecnologia, il CNR -IMATI di Genova, il Festival della Scienza, il Giardino Letterario Delfino di Albenga e l’Associazione Itinerari Culturali del Comune di Sarzana.
«La Notte approda per la seconda volta in Liguria – spiega Patrizia Garibaldi, responsabile del museo – e per il secondo anno la proposta elaborata dal Comune di Genova è stata approvata e finanziata dall’Europa. È stata dedicata particolare attenzione al coinvolgimento di ricercatori operanti nei campi più diversi». Tra le varie attività organizzate in città, incontri con i geomorfologi a bordo del NaveBus che parte dal Porto Antico e arriva a Pegli; workshop, laboratori e dimostrazioni presso il Museo di Archeologia e il Museo di Storia Naturale G.Doria con archeologi, naturalisti e nanotecnologi; dalle ore 20 Palazzo Ducale ospiterà gli eventi serali, tra cui percorsi espositivi, aperitivo, concerti e performance teatrali che vedranno protagonisti sul palco proprio i ricercatori.
La presenza dell’Università come partner di progetto permette inoltre agli studenti universitari di partecipare all’intera iniziativa, sia nella fase di preparazione e allestimento sia durante l’evento, acquisendo crediti formativi in relazione all’attività svolta. Le modalità di collaborazione sono quanto mai ampie: si può partecipare all’ideazione e sviluppo di una campagna sui social network, alla realizzazione della documentazione fotografica e video della Notte, o al monitoraggio dell’impatto delle attività: «La collaborazione offerta dagli studenti ha già dato notevoli risultati» aggiunge Garibaldi. «La grafica della comunicazione e il sito web della Notte sono frutto del lavoro realizzato nell’ambito del Laboratorio di Design del Corso di Disegno Industriale della Facoltà di Architettura. Gli studenti possono, ancora per pochi giorni, proporre la propria candidatura e diventare collaboratori». Chi è interessato si affretti quindi a prendere contatti attraverso l’indirizzo lanottedeiricercatori@comune.genova.it. Sul sito dell’Università di Genova è possibile consultare la comunicazione destinata agli studenti e pubblicata nella sezione eventi.
Per la descrizione dettagliata e in continuo aggiornamento del programma della Notte, gli indirizzi dei luoghi che ospiteranno l’evento, i numeri utili: nottedeiricercatori.it e nottedeiricercatori.comune.genova.it.
Claudia Baghino
[foto di Diego Arbore]