Per ottenere i migliori risultati ed avere anche sul terrazzo un piccolo “raccolto” di olive, basterà seguire le seguenti, semplici regole.
Questa settimana daremo qualche consiglio pratico per coltivare una pianta molto diffusa in Liguria ed in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo: l’olivo. In realtà, esso proveniva originariamente dal Caucaso ma si è, al pari dell’arancio e di altre essenze vegetali ormai tipicamente locali, connaturato al paesaggio dell’Europa meridionale.
Si vedono frequentemente sui terrazzi ed i balconi piante di olivo, questa pianta attira infatti molto spesso il favore dei botanici in erba ma i risultati non sono spesso scontati. Questo albero cresce al meglio nel pieno terreno ma può tuttavia garantire, con i dovuti accorgimenti e cure non troppo complesse, ottimi risultati anche in vaso.
La scelta di questa essenza ben si presta al clima ligure ed al contesto paesaggistico di questa regione. A mio avviso la pianta si inserisce al meglio in contesti più rustici ed agresti ma, utilizzata quale singola e potata in modo scultoreo, può ben adattarsi anche ad ambiti più formali, quali terrazze e balconi cittadini. In questo caso l’utilizzo del contenitore, sia per forma che per materiale, dovrà essere ben ponderato e contestualizzato all’area in cui si inserisce. Si potranno preferire acciaio o leghe di colori metallici per posizionare la pianta in contesti più moderni o razionalisti ed, invece, il cotto per ambiti più classici.
Per ottenere i migliori risultati ed avere anche sul terrazzo un piccolo “raccolto” di olive, basterà seguire le seguenti, semplici regole.
Innanzi tutto non sono richiesti contenitori di grandi dimensioni: una pianta di sessanta centimetri circa può crescere e svilupparsi all’interno di un vaso di venticinque o trenta centimetri di diametro. Se l’olivo supera il metro di altezza, sarà invece necessario un contenitore di almeno cinquanta centimetri di diametro. Generalmente ed al fine di migliorare l’aspetto estetico dell’insieme di piante presenti sul balcone o sul terrazzo sarà meglio optare per alberelli di medie dimensioni, in cui viene maggiormente valorizzata la particolare conformazione dei rami ed il colore delle foglie, della corteccia e del tronco. Come noto, il colore è grigio verdastro e spicca molto bene sia sullo sfondo delle pareti colorate delle case liguri che a contrasto con i verdi brillanti delle altre essenze.
Come terreno sarà preferibile utilizzare del terriccio universale mescolato, per circa un quarto dell’intero, a sabbia (non però di mare o comunque priva di tracce di salino). Il drenaggio della pianta è fondamentale e dovrà essere garantito tramite l’impiego di numerosi cocci, pietre o palline di argilla, da collocare sul fondo del contenitore. Si potrà procedere all’annaffiatura ogniqualvolta il terreno si presenti asciutto: in generale ogni due o tre giorni, controllando attentamente che non vi sia alcun ristagno d’acqua tra vaso e sottovaso.
In merito alla posizione, sarà preferibile collocare la pianta in pieno sole ed in un luogo arieggiato e che non sia troppo freddo durante l’inverno. La pianta non gradisce che la temperatura scenda sotto i setto o otto gradi centigradi, tuttavia essa è comunque in grado di resistere, se debitamente protetta con paglia o meglio strati di c.d. “tessuto non tessuto”, anche a temperature piuttosto rigide.
L’olivo richiede infine, per fruttificare al meglio ed abbondantemente, una potatura particolare, tale da richiedere specifiche conoscenze in materia e da garantire uno spazio aperto tra i rami. Ai fini, invece, della semplice coltivazione dell’olivo come arbusto ornamentale, sarà sufficiente rimuovere tutti i polloni, i rami che spuntano direttamente dalle radici, dal tronco della pianta, dal fusto e tutte quei rametti più giovani che compromettano la regolarità della conformazione della chioma.
In generale e da un punto di vista pratico, si suggerisce di attribuire alla pianta una conformazione ad alberello, in cui la parte apicale risulti rotondeggiante od ovaliforme. L’aspetto esteticamente caratterizzante la pianta è infatti principalmente rappresentato dai rami e dal tronco che reggono, corrugati ed intricati, la particolare chioma.
Come noto, gli esemplari di olivo più antichi o secolari sono altamente ricercati, stante la loro valenza scultorea, per essere collocati in posizioni strategiche di parchi e giardini o per essere posizionati, isolati, in grandi contenitori sulle terrazze. Ai fini della loro valorizzazione, si utilizzerà in tali casi una luce radente e dal basso che esalti la forma del tronco e l’intricato ed elaborato insieme dei rami. Il risultato estetico è notevole ed indubbio anche se il prezzo pagato dall’ambiente è notevole. Antichi oliveti, specie pugliesi, sono infatti stati, negli ultimi anni “depredati”, per immettere sul mercato, a prezzi esorbitanti, olivi antichi e secolari. Questi ultimi sono talvolta però collocati in contesti inadatti o climaticamente incompatibili con le esigenze colturali delle piante (persino in Lombardia!) dove gli alberi, già stremati per l’espianto dal luogo di origine, hanno purtroppo assai breve vita.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com