Le biopiscine sono, di fatto, veri e propri piccoli laghi cristallini in cui è possibile godere appieno l'esperienza di un bagno nella natura
In tempi più recenti, l’acqua ha assurto ad elemento di grande rilievo soprattutto per quanto concerne la piscina. Tale elemento non risulta, peraltro, spesso di facile inserimento in un giardino. Sembra quasi sempre troppo “costruita”, un po’ falsa, troppo azzurra e rigida rispetto all’andamento del terreno.
Per ovviare a tutto questo, si possono però seguire due strategie: collocarla in una zona separata del giardino, magari schermata da una siepe vegetale, oppure armonizzarla all’insieme. In certi casi ed in contesti storici di pregio si può anche ricorrere alla realizzazione di piscine “in stile” o comunque armonizzate al contesto.
Esse assomigliano infatti alle antiche peschiere di cui abbiamo parlato nelle scorse uscite (o, nei casi più eclatanti, tali realmente sono, debitamente adattate al fine di consentire la nuova destinazione d’uso). Negli altri contesti si può invece ricorrere all’impiego di piscine naturali, le cui forme possono emulare i contorni di un laghetto, così permettendo un armonico inserimento nel paesaggio.
Le biopiscine sono, di fatto, veri e propri piccoli laghi in cui crescono varie essenze vegetali. Esse sono in tutto e per tutto identici a quelli presenti in natura e non implicano l’utilizzo di agenti chimici quali il cloro. Sono infatti le stesse piante e lo studio ingegneristico che le caratterizza a mantenere la purezza dell’acqua. L’ecosistema è ovviamente delicato e richiede una attenta gestione ma il lavoro ripaga, per chi ha provato l’esperienza di farci il bagno, davvero dello sforzo.
Anche in giardini che non abbiano grandi dimensioni è comunque possibile realizzare vasche e fontane il cui effetto estetico risulta sempre molto soddisfacente e di “interruzione” di spazi, magari difficilmente utilizzabili.
L’esempio della foto qui riportata, scattata in un suggestivo albergo sudafricano, fornisce infatti un’idea del risultato finale. I costi di gestione non sono poi così elevati, soprattutto se proporzionati all’impatto estetico fornito.Persino sulle terrazze è oggi possibile, grazie alle moderne tecniche di isolamento e riciclo dell’acqua, realizzarefontane e vasche. Anche nei cortili interni o neipiccoli giardini si potranno realizzarelaghetti, all’interno o al bordo dei quali, coltivare le più diverse tipologie dipiante acquatiche (ad esempio e solo per citare i più comuni: fiori di loto, canne, Iris Pseudacorus, giunco, Acorus, Canna palustris, o anche un semplice papiro).