L’acqua è azzurra, se riflette il cielo, grigia se un palazzo storico, verde se la vegetazione circostante... è scintillante in estate e algida in inverno
Come abbiamo avuto modo di vedere nel corso di queste ultime settimane, l’acqua si estrinseca nel giardino nelle forme più diverse: è talvolta immobile e stagnante, talaltra scorre nelle fontane e nei torrenti, è silenziosa o fragorosa, può produrre un effetto di calma o attirare invece, con il suo gorgoglio, l’attenzione dell’osservatore. L’acqua è poi azzurra, se riflette il cielo, grigia se le pietre di un palazzo storico, verde se la vegetazione circostante.
L’acqua è poi duttile e scintillante in estate o algida e rigida, se ghiacciata durante la stagione invernale. L’acqua è infine uno sfondo e parte integrante dello stesso paesaggio a Blenheim Palace o forse è essa stessa il paesaggio, è opera d’arte tra le opere d’arte al Paul Getty Museum di Los Angeles, è quasi un mero “status symbol” (dati, all’epoca, i costi di gestione e di suo incanalamento) nelle peschiere delle ville cinquecentesche, o, al limite, è il semplice contenuto in una moderna piscina!
Abbiamo però avuto anche occasione di sottolineare nel corso di questi articoli che questo, più di molti altri elementi, concorre a decretare il successo o meno di un giardino, sia esso piccolo o di grandi dimensioni.
Infatti, l’acqua se zampilla nelle fontane o è lasciata scorrere, gorgoglia e dà vita al paesaggio, se ferma nelle vasche riflette il cielo, gli edifici e la natura, movimentando il contesto circostante. Infine, se vi si piantano essenze acquatiche essa diventa un vero e proprio giardino nel giardino.
Tanto rilevante è poi stata, da sempre, ritenuta l’acqua che l’intero parco di Versailles (uno dei più celebri esempi di giardino classico) ruota intorno a tale elemento.
Proprio l’acqua è infatti la protagonista assoluta dell’insieme e fornisce, grazie ad un ingegnoso sistema di pompe e di sorgenti, uno spettacolo che doveva apparire all’uomo dell’epoca, per la sua complessità ed estensione, davvero inimmaginabile e quasi surreale.
Ad un osservatore attento appare infatti chiaro che, in tale parco, il verde dei prati è, in realtà, solo sfondo all’azzurro dell’acqua, che riempie vasche e fontane, che scorre e si propaga nei numerosi rivoli e canali presenti sul terreno. Anche le imponenti alberature ed i boschi sono qui solamente cortine vegetali che delimitano, sottolineano e fanno da sfondo all’articolato complesso delle fontane. Tutto ruota intorno all’acqua ed è stato ideato e progettato al solo scopo di esaltare tale prezioso e sempre mutevole elemento.
Volutamente stupefacente doveva pertanto essere lo spettacolo, specie la sera ed alla luce delle torce, per l’ignaro osservatore dell’epoca quando lo scorrere delle acque e lo zampillare dell’intricato gioco delle innumerevoli fontane veniva teatralmente azionato, con tempismo studiato e perfetto, al solo passare del re e della sua corte!
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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