Poche foglie di grandi dimensioni, molto resistenti ed in grado di vivere anche svariate centinaia di anni
In particolare, nell’articolo di questa settimana, ci occuperemo di altre tre famiglie di succulente: Welwitschiaceae, Mesembryanthemaceae e Pedaliaceae.
Famiglia delle Welwitschiaceae: essa si compone di un solo genere e di una sola specie. Ci è sembrato utile soffermarci sulla Welwitschiachia Mirabilis in quanto essa è una pianta del tutto anomala, particolare e differente da quelle note. Questo vegetale si compone infatti di sole poche foglie di grandi dimensioni, molto resistenti ed in grado di vivere anche svariate centinaia di anni. La radice della pianta può infine raggiungere grandi profondità alla ricerca dell’acqua. Proviene dal Sudafrica e, se coltivata in vaso, necessita di contenitori adeguati a consentire lo sviluppo in verticale dell’apparato radicale.
Famiglia delle Mesembryanthemaceae: nell’ambito di questa famiglia si segnalano soprattutto i Lithops, più comunemente conosciuti come “sassi viventi”. Come noto, queste succulente si compongono di due parti, tra loro divise da un solco, assomigliano nei colori e nelle fogge alle pietre presenti in natura con le quali dovrebbero, per evidenti ragioni, confondersi. Durante la stagione autunnale fiori gialli o bianchi caratterizzano questa peculiare varietà vegetale. Anche i Lithops non sono caratterizzati da particolari esigenze colturali, vanno coltivate in terreno ben drenato e annaffiate solo all’occorrenza, specie in primavera. I Lithops sono ovviamente utilizzati, date le loro ridotte dimensioni, soprattutto in vaso o in spazi estremamente ridotti.
Famiglia delle Pedaliaceae: in questa famiglia si segnala, in particolare, l’Uncarina Grandidieri. Questi vegetali sono davvero particolari, inusuali e di grande impatto estetico.La forma della pianta è scultorea, il tronco è grigiastro e di forme diverse da quelle cui si è abituati.
Di solito, esso è rigonfio, panciuto e su di esso spuntano poche, grandi foglie e, nella stagione della primavera-estate-autunno, semplici e bellissimi fiori bianchi, gialli o rosa. Durante la stagione invernale, invece, l’Uncarina entra nella stagione di riposo vegetativo e non necessita, pertanto, di alcuna particolare cura o di innaffiature. Alcuni esemplari di Uncarina possono, infine, diventare estremamente longevi, persino centenari.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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