Non necessitano di alcuna cura, di solito sopravvivono per una sola stagione ma si propagano facilmente e spontaneamente via seme
Proseguiamo, in questa settimana, a descrivere l’ultima delle famiglie di succulente da noi prese in considerazione.
Famiglia delle Portulacaceae: nell’ambito di questa famiglia, da ultimo, ci soffermeremo, in particolare, sulla Portulaca Grandiflora.
Questa pianta è estremamente frugale, cresce dappertutto, anche nelle strade, nelle crepe tra l’asfalto ed il cemento. Non necessita di alcuna cura, di solito sopravvive per una sola stagione ma si propaga facilmente e spontaneamente via seme. E’ il tipico esempio di pianta utilizzabile nel “Guerrilla Gardening”, di recente diffusione. Questo fenomeno mira infatti a favorire, tramite un uso del verde e delle essenze spontanee, la colonizzazione, da parte delle piante, della città, soprattutto delle rotonde, delle aree spartitraffico e della scarpate neglette ed abbandonate.
Poche essenze vegetali si prestano meglio della Portulaca Grandiflora a tale fine. Essa è di rapido accrescimento, di facile propagazione, non richiede manutenzione e copre il terreno, nei lunghi ed assolati mesi estivi, di una miriade di fiori, semplici o doppi, coloratissimi che si stagliano brillanti e di varie tinte nella forte luce estiva.
Neppure il neofita meno avvezzo avrà difficoltà nel coltivare questa pianta, il segreto principale è dimenticarsi di lei, unica regola non bagnarla troppo. Farà tutto da sola.
In questi brevi articoli speriamo di essere riusciti a dare al lettore l’idea di quanto sconfinato e variegato possa essere l’universo vegetale delle succulente. Si passa infatti dalle piante striscianti, a quelle alte pochi centimetri fino, invece, alle cactacee di grandi dimensioni o a quelle alte qualche metro (ad esempio: l’Euphorbia candelabrum, di cui al nostro precedente articolo).
Che siano esse però più o meno grandi, di un tipo o dell’altro, l’apporto delle succulente sarà assolutamente determinante sia sulle terrazze che nei giardini. Spetterà al singolo la scelta della varietà più adatta alle sue esigenze ed al contesto in cui essa deve essere inserita. Per il neofita (ma anche per l’appassionato) esiste quindi un mondo vegetale a sé, del tutto particolare per esigenze, forme e colori e molto diverso dal concetto di “pianta” cui si è solitamente abituati.
Anche i più inospitali deserti, le lande più assolate o i picchi delle montagne sono infatti vivi. A ciò contribuiscono proprio centinaia e centinaia di particolari forme di succulente, dalle fogge più inaspettate, spesso ignote ai più e forse, a priori, persino difficilmente immaginabili.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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