Ortensie, oste, felci, bossi oppure acidofile quali azalee, rododendri, skimmia e camelie... Ecco alcuni consigli per progettare la propria terrazza cittadina
La terrazza in città rappresenta, a nostro avviso, un vero lusso, nel senso lato del termine. In una città, come Genova, dal clima mite, poter disporre di uno spazio esterno alla casa, fruibile per grande parte dell’anno, garantisce la possibilità, se ben curato, di avere uno stretto e immediato contatto con la natura, anche in un contesto fortemente cementificato ed urbanizzato.
Nel presente articolo potremo ovviamente fornire solo alcuni rapidi accenni alla materia. L’enorme varietà di esposizioni, dimensioni, conformazioni delle varie terrazze necessita infatti di uno specifico studio, sia dal punto di vista progettuale che della scelta delle piante più adatte.
In una città dal clima mediterraneo, come è Genova, sarà ovviamente possibile l’impiego della gran parte delle essenze di cui abbiamo già parlato nell’articolo della settimana scorsa. Tale schema potrà poi essere integrato o variato, a seconda del contesto e delle esigenze, con altre varietà.
Per esempio, in posizioni ombrose o semiombrose, si potranno poi facilmente coltivare ortensie, oste, felci, bossi oppure acidofile (piante che necessitano di un terreno con particolare livello di acidità) quali azalee, rododendri, skimmia e camelie.
Molto poi dipenderà dall’effetto che si desidera ottenere e dal contesto stilistico complessivo in cui la singola terrazza si inserisce. Per esempio, in un edificio ottocentesco o comunque di stile classico, si potranno, ad esempio, utilizzare piante di alloro o di bosso, unite magari ad ortensie bianche o altre varietà meno note di hydrangea (ad es: paniculata o quercifolia).
Nel dettaglio, il citato bosso è infatti un cespuglio longevo, dalla crescita regolare, dalle eleganti foglie ovaliformi scure, genericamente utilizzato in giardini o contesti di taglio classico. Per la copertura di muri, pareti verticali o strutture in ferro, suggeriamo, in questo caso, l’impiego di rampicanti quali il gelsomino o il rhyncospermum jasminoides, entrambi dalla fioritura estiva bianca. L’insieme di per sé classico e “formale” potrà poi essere alleggerito o sottolineato mediante l’impiego di bulbose o piante di stagione, da scegliere secondo le finalità desiderate ed, ovviamente, il gusto del proprietario!
In un simile insieme si potranno, per esempio, poi invece aggiungere in luogo delle ortensie, se l’esposizione lo consente, alberelli di limoni, arance o kumquat, sempre di impianto semplice ma di richiamo più mediterraneo.
La scelta dei vasi, delle vasche e dell’insieme degli altri elementi di arredo risulta evidentemente di grande rilievo in ambito cittadino e fortemente caratterizzante dell’insieme complessivo.
Particolare attenzione si suggerisce inoltre di riporre nella scelta dei materiali, ad esempio, della pavimentazione. Si tratta infatti di interventi definitivi o difficilmente modificabili (salvo grandi spese!) in un secondo momento. Anche l’illuminazione avrà poi, specie nelle serate estive, un ruolo di primo piano, potendo decretare il successo dell’insieme e/o la valorizzazione della singola pianta.
Come già accennato in altro articolo, non va neppure sottovaluta la valenza olfattiva di alcune specie vegetali e delle loro fioriture tardo primaverili ed estive.
Una terrazza in città, se ben strutturata, potrà quindi rappresentare completamento e valorizzazione di un appartamento ma potrà anche, se il proprietario lo desidera, assumere una valenza meno formale e diventare un semplice insieme di piante rustiche.
Nel caso in cui, per esempio, la terrazza o il balcone siano siti in prossimità del vano cucina, l’insieme potrebbe essere completamente diverso da quello sopra descritto e molto più spontaneo. Si potrebbe infatti immaginare di collocare vasi di rosmarino, salvia, lavanda ed altre piante officinali nonché dedicarsi alla crescita, in terrari, di erbe aromatiche (basilico, erba cipollina, …) ed eventualmente di qualche ortaggio di più facile coltivazione. Alla valenza più propriamente estetica, si aggiungerebbe, in questo caso, anche quella pratica, oltre alla soddisfazione del proprietario di vedere crescere il proprio basilico.
Come nel caso della terrazza al mare, i due esempi riportati sono solo alcuni dei possibili e numerosissimi tipi di terrazze ipotizzabili. Il pressoché sconfinato mondo vegetale, unito alla fantasia del progettista, permettono infatti combinazioni infinite e risultati, a priori, inimmaginabili. Non si deve però pensare che si debba necessariamente disporre di grandi spazi o di ampie terrazze. Anche due soli vasi con cespugli o alberelli potati secondo i dettami dell’“ars topiaria” e poche bulbose o stagionali alla base, posti simmetricamente ai lati di una porta, o un rampicante che si abbarbica su una balaustra, possono cambiare completamente il contesto. Tutto ciò con notevole risultati estetici e di soddisfazione nel prendersene cura, del tutto paragonabili ad una ben più impegnativa terrazza cittadina!
di Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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