Oggi il servizio è aperto solo una volta alla settimana, nella giornata di sabato. Se davvero l'ufficio chiuderà i battenti, a morire sarà tutto il tessuto commerciale della zona
In località Scoffera, frazione del Comune di Davagna, entroterra di Genova sulle alture della Valbisagno, divampano le polemiche per la paventata chiusura dell’ufficio postale di zona.
I residenti, preoccupati per la sparizione di quello che ritengono un presidio essenziale, si sono organizzati in un comitato locale ed hanno avviato una raccolta firme – oltre 400 quelle già raccolte – per scongiurare che ciò accada. Anche se gli indizi lasciano pensare che il destino sia ormai segnato considerato che il servizio, prima ridotto a 3 giorni alla settimana, da circa un paio di mesi, addirittura si limita ad una sola apertura settimanale, nella giornata di sabato.
Quindi nel prossimo futuro, per svolgere qualsiasi semplice operazione postale, i cittadini dovranno necessariamente recarsi a Bargagli, Torriglia o Davagna. Con gli inevitabili disagi, ad esempio per gli anziani, dovuti a spostamenti spesso non agevolati da un adeguato servizio dei mezzi di trasporto pubblico.
Un volantino, che circola in questi giorni per la vallata, spiega «Gli abitanti di Scoffera sono indignati e sperano che l’ufficio postale non chiuda i battenti. Vogliamo far presente che nella piazza dove sorge l’ufficio postale, non a caso, negli ultimi anni sono stati aperti un supermercato, una macelleria, un bar, un tabacchino, un panificio, un ristorante, tutti locali molto frequentati anche da chi proviene dai paesi vicini».
La preoccupazione, infatti, coinvolge anche gli esercizi commerciali della zona come ricorda la titolare del Supermercato Piccola Baita «Qui al Passo della Scoffera abbiamo creato un centro vitale, con diversi negozi che, nonostante le difficoltà, intendono tenere le serrande aperte. Certo però, se davvero chiuderanno l’ufficio postale, per noi sarà un colpo tremendo perchè a morire sarà tutto il tessuto commerciale, visto che i cittadini saranno costretti a fare la spesa nelle altre località della vallata».
«Noi lotteremo affinché rimanga aperto un servizio pubblico utile per chi paga le tasse – spiega Adelma Mantelli, una delle promotrici della mobilitazione – La raccolta firme che stiamo portando avanti sarà recapitata al Direttore delle Poste di Genova ed alle istituzioni interessate. Vogliamo che l’ufficio postale non venga chiuso».
Matteo Quadrone