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Un arbusto facile da coltivare e da riprodurre, profumato, dalle infiorescenze estive colorate e dal rapido sviluppo. Ecco i consigli degli esperti
Questa settimana parleremo di una particolare varietà di geranio, in realtà ed in termini più tecnici, di pelargonium. La tipologia di pianta di cui tratteremo è generalmente poco utilizzata ma estremamente interessante, sia da un punto di vista estetico che per la semplicità della sua coltivazione.
Innanzi tutto il pelargonium è originario del Sudafrica dove è spontaneo e molto diffuso in natura, fu importato in Europa da alcuni mercanti olandesi che commerciavano, a loro volta, con le Indie Orientali. E’ una pianta molto robusta, resistente alla siccità ma non al freddo intenso e facile da propagare. Fino dal Settecento è stata studiata dagli appassionati e dai botanici, sopratutto inglesi, che negli anni hanno dato vita a numerose, nuove varietà. Oggi se ne contano migliaia, facenti capo a diverse tipologie. Il nome geranio viene dal greco gerànion, cioè “becco di grù”; sembrerebbe che tale parola sia stata scelta per la particolare forma che assume il frutto contenete il seme. Il termine pelargonium, dal simile significato, è stato invece coniato circa due secoli fa, in un periodo in cui la pianta era però già nota e diffusa con il suo nome più comune e meno “tecnico” di geranio.
All’interno della grande famiglia dei pelargonium, meritano, secondo me, una particolare menzione quelli odorosi. Ve ne sono di numerosissimi e di tipologie tra loro assai differenti, tutti però accomunati da alcuni tratti caratteristici comuni, e tra le quali spicca la varietà, molto nota “Malvarosa”. Innanzi tutto, i gerani odorosi sono, più o meno, intensamente profumati. In particolare le foglie emettono, se sfregate, un profumo dolciastro che varia da tipo di pianta e può assomigliare a quello del limone, della zagara, della cannella, della menta o di molteplici altre essenze. La pianta si caratterizza poi, a differenze per esempio del geranio zonale, per uno sviluppo piuttosto considerevole. Alcune varietà possono infatti facilmente raggiungere e superare il metro e mezzo di altezza. La crescita è poi piuttosto rapida e consente, nel giro di solo un paio di anni, di ottenere siepi e cespugli di grandi dimensioni. Per quanto riguarda le infiorescenze, esse variano, nel
colore, dal rosa tenue al rossastro, al viola, fino al bianco puro. Generalmente i fiori non sono particolarmente appariscenti ma ciò è compensato dal fatto che siano molto numerosi, essi spiccano poi tra le foglie profondamente lobate e frastagliate nei vari toni del verde e del grigio verde. La moltiplicazione è, anche per questi gerani, semplicissima. E’ infatti sufficiente tagliare un rametto della pianta, che non sia né troppo giovane né troppo legnoso, qualche centimetro al di sotto dell’attaccatura delle foglie e piantarlo nella stagione estiva, dopo averlo leggermente schiacciato, nel semplice terreno. La propagazione della pianta sarà, in questo caso, quasi certa e permetterà di ottenere, in poco tempo, da un solo geranio, decine di esemplari.
Come abbiamo detto la peculiarità principale della pianta è però data dall’inteso profumo che essa emana. Talvolta persino la semplice esposizione del geranio al sole è sufficiente ad ottenere lo sprigionarsi del fenomeno, specie quando le piante sono collocate a ridosso delle coste e sulle isole esposte al solo ed al vento del Mediterraneo. Un ulteriore tratto caratteristico consiste poi nel notevole e rapido sviluppo vegetativo della pianta, non del tutto usuale per un geranio, che consente impieghi diversi da quello dell’usuale pelargonio zonale che normalmente cresce in cassetta.
Consiglio quindi a tutti, neofiti o meno, di piantare questa varietà di geranio che garantisce risultati eccellenti, con pochissimo sforzo, che richiede minime esigenze di innaffiature e potature e che è quindi adattissima a qualsiasi contesto.
La pianta produrrà inoltre risultati eccellenti anche se fatta crescere in riva al mare, su terrazze e balconi. Personalmente ne avevo acquistati alcuni esemplari qualche anno fa da un celebre (e molto specializzato) vivaio siciliano per collocarli sulla costa, lungo il mare, su di un terrazzo. Nel giro di poco tempo le piante si sono sviluppate in modo sorprendente, frammistandosi agli altri arbusti e cespugli già presenti e così conferendo all’insieme un aspetto molto naturale. Le fioriture, ancorché non appariscenti ma mescolate a quelle di altre piante, spiccano ora nella bordura e, specie durante l’estate, i cespugli rilasciano un particolare profumo che tiene lontani gli insetti.
Infine consiglio di abbinare, nel caso si desideri realizzare un bordo misto o una siepe di divisione, i gerani profumati, ad esempio, a poligala, westringia, lavatera e lantana. La varietà dei colori delle fioriture, i molti e diversi toni di verde, i differenti ed articolati portamenti degli arbusti si abbinano, tra loro, assai bene. Nel caso in cui vi fossero poi le condizioni atte a fare crescere e sviluppare anche dei rampicanti, l’insieme potrebbe essere arricchito con bounganville, rincospermum jasminoides, bignonia e diverse varietà di ipomea. Tutte queste piante presentano esigenze colturali simili o comunque assimilabili, non vi saranno dunque problemi per la loro coltivazione, anche in spazi piuttosto ridotti.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com