«I prodotti ittici sono un’eccellenza del nostro mare e devono essere chiaramente etichettati in quanto tali; è necessario che i porti liguri riducano miasmi e rumori notturni che creano disagio agli abitanti delle zone limitrofe», queste le richieste della Lega Nord
Le associazioni dei consumatori, in particolare il Movimento Difesa del Cittadino, da lungo tempo sostengono la necessità di conoscere con chiarezza l’origine del pescato attraverso un’etichettatura dettagliata con il luogo d’origine messo ben in evidenza, ad esempio “pescato nel Mar Ligure” piuttosto che “allevato nel Mar delle Filippine”. Adesso, grazie ad un’interrogazione promossa dal capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Edoardo Rixi, tale problematica sarà affrontata dalla Regione Liguria.
«Si tratta di una richiesta sacrosanta, dal momento che i prodotti ittici dei nostri mari sono un’eccellenza alimentare che soffre la concorrenza del pesce a più buon mercato, proveniente da altre parti del mondo – spiega Rixi – Tuttavia, se è naturale che il mercato detti le sue regole, è altresì giusto che la superiore qualità dei nostri prodotti venga evidenziata. Da un’azione del genere trarrebbero vantaggio sia i consumatori, che disporrebbero così di un importante dato in più prima di scegliere i loro acquisti, sia i pescatori liguri, che stanno attraversando un momento quanto mai difficile».
Un altro problema che richiede urgente soluzione «È quello riguardante i cittadini che vivono intorno al Porto e che soffrono per i fumi, le polveri ed i miasmi – continua Rixi – Una delle cause di questi disagi è l’assenza di collegamenti ai pozzetti per effettuare subito gli scarichi dei liquami dalle navi grandi e piccole, in modo da non inquinare le acque del porto e spargere odori nauseanti nella zona circostante».
«Siamo molto lieti che il consigliere regionale della Lega Nord, Edoardo Rixi, abbia preso in seria considerazione quanto sostenuto da molto tempo dal Movimento Difesa del Cittadino per quanto riguarda gli inquinamenti dei porti le problematiche della pesca – sottolineano Vittorio Bigliazzi e Felice Mammoliti, MDC Genova e Liguria – Ci auguriamo che anche altri Consiglieri (e non solo della Regione) prendano a cuore questi problemi e contribuiscano a sollecitare l’impegno delle autorità regionali provinciali e comunali e della stessa Autorità del porto di Genova».
«Da poco tempo sono finite le operazioni di approfondimento del fondale del porto per far entrare navi ancora più grosse di quelle attuali – continuano Bigliazzi e Mammoliti – Ottima cosa dal punto di vista del commercio e del lavoro, ma si aggrava ed espande l’inquinamento (specie dei fumi) anche alla cerchia delle abitazioni più in alto di quelle attualmente interessate ai vari aspetti degli inquinamenti portuali: acustici, polveri, fumi, “odori”. Pertanto un intervento serio per risolvere questi problemi è auspicabile sia intrapreso da tutti i responsabili in modo da cominciare subito a elettrificare le banchine del porto di Genova e collegare le navi ai pozzi di raccolta di rifiuti e liquami per impedire lo sversamento degli scarichi navali nel porto».
Matteo Quadrone
[Foto di Daniele Orlandi]