Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

American o British english? Una questione di registro linguistico

Perché si trovano più analogie tra il Washington Post e il Guardian che tra una ballata irlandese e una canzone rap


30 Agosto 2012Rubriche > Nice to meet you, English!

Tra il modello americano e quello britannico, per quanto concerne l’insegnamento della lingua inglese il nostro paese ha normalmente adottato come standard di riferimento il secondo, per ragioni di vicinanza politica, storica ed economica. La Gran Bretagna fa pur sempre parte della European Union nonostante non voglia abbandonare il British pound a favore dell’Euro e sebbene continui a mantenersi in una posizione di ‘ponte’ tra Europa e Stati Uniti.

In regioni più vicine agli USA, quali il Giappone o l’America Latina, è invece normale che sia l’inglese americano a essere preso maggiormente in considerazione da insegnanti e studenti. A livello mondiale, tra l’altro, la potenza economica e militare statunitense ha avuto negli ultimi 60 anni un ruolo preponderante, con la conseguenza dal punto di vista linguistico di un crescente prestigio dell’American English rispetto alle altre varietà.

In Italia, a scuola ascoltiamo dialoghi che fanno riferimento non solo alla pronuncia, ma più in generale alla cultura inglese. Quanti libri ancora presenteranno frasi di esempio molto British quali: “Would you like some tea?“  Ci viene inoltre detto – perlomeno questa è stata la mia esperienza a scuola – che tra l’americano center e il britannico centre la seconda opzione è preferibile, oppure che “fare la doccia” si dice to have a shower e non to take a shower, come invece dicono nella terra di George Washington.

La realtà è che attraverso i media e la Rete anche nell’inglese britannico stesso si stanno affermando molte forme americane: lo spelling del verbo equivalente al nostro “pubblicizzare” nel senso di “rendere pubblico”, ovvero to publicize, non farebbe più troppo scandalo in Inghilterra se preferito al più comune to publicise. Facendo un’analogia idrografica, potremmo paragonare l’American English all’Atlantico e il British English al Mediterraneo: per quanto entrambe impetuose, le acque dell’Oceano tendono ad avere la meglio ricacciando indietro quelle del nostro mare.

La domanda tuttavia rimane: a quale modello dobbiamo fare riferimento? E se ne aggiunge un’altra: se noi siamo abituati al British saremo in grado di capire l’American? Come già accennato in altri articoli, per quanto ci riguarda dobbiamo scegliere uno dei due modelli ed essere coerenti. Se scriviamo utilizzando lo spelling britannico, dovremo farlo dal principio alla fine del nostro testo. Relativamente alla seconda questione, più il testo che leggiamo è di registro alto e meno evidenti sono le diversità tra British English e American English. Le differenze linguistiche tra un articolo del Washington Post e un editoriale del Guardian sono pressoché pari a zero. Diverso è invece il discorso se il registro è più basso, lasciando così spazio a espressioni gergali, colloquiali o tipiche di un determinato territorio o gruppo sociale. Per esempio, le diversità diventano certamente molto più marcate tra il testo di una canzone rap di Eminem e la popolare ballata irlandese The Irish Rover.

Se da un lato si va comunque verso il modello di riferimento di uno World Standard English scritto specialmente in campi quali l’informazione, la politica, l’economia, la medicina e la scienza, dall’altro lo Spoken English, ovvero il parlato, presenta uno scenario molto più frammentato. Ne parleremo prossimamente. See you soon!

Daniele Canepa
[foto di Diego Arbore]


  • lingua inglese
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Lingua inglese, differenze fra pronuncia e grafia: la storia dell’alfabeto
    Lingua inglese, differenze fra pronuncia e grafia: la storia dell’alfabeto
  • Andare a lavorare a Londra per imparare l’inglese
    Andare a lavorare a Londra per imparare l’inglese
  • Roma – Londra, quante similitudini nei media: meglio un video su Ted!
    Roma – Londra, quante similitudini nei media: meglio un video su Ted!
  • Dal blog al vlog: in Inghilterra spopolano i vlogger, che cosa significa?
    Dal blog al vlog: in Inghilterra spopolano i vlogger, che cosa significa?
Altri articoli di questa categoria
  • Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
    Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
  • La paura di scivolare e finire chissà dove
    La paura di scivolare e finire chissà dove
  • Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
    Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
  • La bugia a cui non si può fare a meno di credere
    La bugia a cui non si può fare a meno di credere

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2023 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista