Presentata alla Fiera di Genova la barca a vela della Lega Navale Italiana dedicata alle persone diversamente abili. L’obiettivo è estendere a tutta la Liguria le attività veliche attualmente svolte a Savona, Genova e Sanremo
Trasformare il porto in un luogo accessibile a chiunque, con qualsiasi genere di disabilità, è l’obiettivo che si pone la Lega Navale Italiana (LNI), a partire dalla sezione di Savona – dove si è sviluppato e ha preso il largo, nel senso letterale del termine – il progetto “Polo nautico per tutti”, un’opportunità di fruizione del mare per le persone diversamente abili, attraverso la pratica di attività nautiche.
«Vogliamo estendere a tutta la Liguria le attività svolte nelle sezioni già attrezzate di Sanremo (vela per non vedenti), di Savona – dove c’è il “Polo nautico per tutti”, dotato di barche accessibili, una gru per il sollevamento dei disabili, un ascensore per carrozzine, pontile e servizi igienici a norma – e di Genova, dove esistono attività di vela per disabili», racconta Carlo Donisi, vicepresidente della Lega navale di Savona.
Nell’ambito del Salone nautico 2012 attualmente in svolgimento è stata presentata una barca completamente accessibile a disposizione, a rotazione, dei porti liguri non attrezzati per i disabili. Si chiama “ITA 1869”, proviene dalla Lega navale di Savona e ha già cominciato a navigare tra le 26 sezioni della Lega navale regionale. L’idea della “barca LNI regionale” di tipo Access per l’attività velica dei disabili nasce al Salone Nautico edizione 2011, durante una riunione del Delegato Regionale LNI Amm. Federico Biroli con le 26 sezioni liguri, dedicata all’individuazione dei progetti necessari a dare attuazione all’accordo di reciproca collaborazione siglato dalla Lega Navale e dalla Regione Liguria il 20 maggio 2011.
«Prima utilizzavamo delle barche da regata di nome “2.4 mR” – spiega Donisi – Una barca nata con tutti altri scopi ma al cui interno una persona disabile si muove senza problemi. A Savona ne abbiamo 4 modelli completamente attrezzati. Il problema è che parliamo di un mezzo da competizione che potrebbe anche “intimidire” chi si avvicina alla vela per la prima volta. Inoltre sono dotate di una postazione singola quindi sono destinate ad utenti con qualche esperienza alle spalle».
Al Salone Nautico 2010 – che dunque si conferma sfondo ideale per il percorso di accessibilità promosso dalla LNI – era stato illustrato il “Progetto standard LNI di vela per tutti” con l’obiettivo di ampliare in tutta Italia la positiva esperienza del “Polo Nautico per Tutti”, operativo da una decina d’anni alla LNI Savona. «In questa occasione abbiamo individuato le barche australiane di tipo Access quali mezzi ottimali per favorire l’accesso al mare dei disabili, per via della loro facilità d’uso e della possibilità di affiancare l’istruttore al disabile – racconta Doniso – Sono barche studiate per garantire la massima semplicità, Il loro motto è “friendly”».
Attualmente a Savona sono disponibili 2 modelli di barche Access, a Genova Centro 1 «Inoltre abbiamo la barca LNI regionale “ITA 1869” che a rotazione è a disposizione delle sezioni che hanno aderito al progetto e che già collaborano con diverse associazioni di persone diversamente abili – continua Doniso – La barca a rotazione è utilissima. Magari non è possibile organizzare un’attività continuativa però si possono promuovere gite ed altre iniziative per avvicinare i disabili al mare». La facilità di impiego, infatti, permette di non limitare l’attività di vela per disabili alle sole sezioni attrezzate per la disabilità motoria – che attualmente in Liguria sono quelle di Savona, Genova Sestri e Genova Centro – ma di estenderla anche a tutte le altre sezioni che già organizzano occasionali giornate di incontro con i disabili. Come ad esempio la LNI Genova Quinto che utilizza allo scopo le canoe, mentre adesso potrà usufruire anche della “barca regionale LNI” a vela. «Il presidente della LNI Quinto, Ing. Carlo Conti, è stato il primo a appoggiare l’idea che è quindi diventata un progetto sperimentale, reso operativo con la dotazione della Liguria della barca “ITA 1869” attraverso un contributo stanziato dalla Presidenza Nazionale LNI», sottolinea Doniso.
Dal 28 giugno 2012, questa iniziativa è entrata a far parte dei progetti di reciproca collaborazione in materia di promozione sociale fra la Lega Navale e gli assessorati alle politiche sociali e allo sport della Regione Liguria. Nel corso dell’estate, la “barca LNI regionale” è stata impiegata per giornate di promozione della vela per disabili presso le sezioni di Quinto, Spotorno, Sanremo e nei Sailing Campus di metà settembre alla LNI Savona e di fine settembre a La Spezia, dove era affidata alla LNI Lerici. Inoltre, a luglio «È stata in trasferta sul Garda dove ha partecipato al Campionato Nazionale Access con l’equipaggio composto dai disabili Enrico Carrea (istruttore di vela) e Stefano Gatto, della LNI Genova Sestri, in regate aperte anche a velisti normodotati – spiega il vicepresidente della Lega navale di Savona – perché il bello di queste barche è quello di consentire ai disabili di competere alla pari con tutti».
Ma la libera fruizione del mare non è solo un problema di barche. Il 90% dei porti italiani, infatti, risulta non accessibile ai disabili. Mancano passerelle per le carrozzine, servizi igienici e gru che facilitino la salita e la discesa dai mezzi nautici.
Anche in questo caso la città del ponente ligure si dimostra una realtà all’avanguardia «La Lega navale di Savona, all’interno del progetto “Polo nautico per tutti”, ha realizzato un prototipo di gru chiamata “Pequod”, studiata per il sollevamento dei disabili durante l’imbarco e lo sbarco, presentata ufficialmente al Salone Nautico del 2004 – racconta Doniso – La criticità più grave rimane l’accessibilità dei porti italiani. La realizzazione delle opere necessarie per l’abbattimento delle barriere architettoniche comporta costi notevoli. A Savona sono stati eseguiti lavori importanti grazie al sostegno dell’Autorità Portuale».
«Sono numerose le realtà territoriali che vorrebbero aderire al progetto ma purtroppo, per i motivi sopra citati, non possono», precisa Doniso. E così il “Progetto standard LNI di vela per tutti”, esteso all’intera penisola italiana, si è un po’ arenato «Ci sono porti attrezzati ed altri in cui manca qualunque struttura – conclude il vicepresidente della Lega navale di Savona – è necessario impegnarsi a fondo perchè sono tantissime le persone con disabilità che si appassionano agli sport d’acqua ed è un loro diritto poterli praticare».
Matteo Quadrone