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Hello, Goodbye: come salutare in inglese, tutte le forme

Le forme di saluto nella lingua inglese e il loro utilizzo nella conversazione. Se nella nostra lingua è molto facile salutare in modo informale usando un bel “Ciao”, nei paesi anglosassoni è un po' più complicato...


26 Settembre 2013Rubriche > Nice to meet you, English!

Beatles“You say Goodbye and I say Hello. Hello, hello. I don’t know why you say Goodbye and I say Hello.” Se siete appassionati di musica e dei Beatles in particolare avrete immediatamente riconosciuto che si tratta di lyrics – parola inglese che indica il testo di una canzone – dei quattro ragazzi di Liverpool.

Hello, Goodbye è per l’appunto il titolo di un brano composto dai Fab Four e pubblicato nel novembre del 1967 ed è proprio con Hello, Goodbye e altre forme di saluto che si picchiano da anni gli studenti italiani alle prese con lo studio della lingua inglese. Già, perché se nella nostra lingua è molto facile salutare in modo informale usando un bel “Ciao” sia per iniziare sia per terminare una conversazione, in inglese occorre invece fare attenzione, in quanto esistono determinati saluti di apertura e altri, diversi, di chiusura.

Se appena incontrate un vostro conoscente gli dite Goodbye, il poverino non capirà che cosa vi ha fatto di così male da essere liquidato con la forma equivalente al nostro “Arrivederci” o “Addio” già all’inizio della conversazione, così come un “Hello” in fase di commiato rischierà di far tornare indietro il vostro interlocutore, spaesato da un saluto che si usa invece all’inizio di una conversazione…

Se Hello e Goodbye sono i saluti più conosciuti, non possiamo di certo ignorare che ne esistono molti altri. Se Good morning, good afternoon, good evening (magari seguiti da Sir/Madam, oppure Mr/Mrs So and So) e Goodbye o Bye sono quelli più formali al momento dell’incontro prima e della separazione poi, più la conversazione è amichevole, colloquiale e informale, più è possibile sbizzarrirsi con espressioni talvolta variopinte.

Oltre al frequente Hi usato a inizio conversazione, possiamo elencare: Hey / Right then /  Yo! così come al momento del commiato è possibile sentire, oltre a See you (later), espressioni colorite quali Catch you later (Letteralmente “Ci prendiamo dopo”) o addirittura Smell you later (“Ti odoro dopo”, ma non preoccupatevi è solo un modo di dire e non c’è nulla di anti-igienico o di particolarmente ambiguo).

Peraltro, al saluto iniziale seguono molto spesso frasi ed espressioni come: How’re you / How’s things / How’s it going che significano tutte più o meno: “Come va?”

Che modo gentile di prendersi cura dell’altra persona, penserete voi, se in italiano siamo abituati soltanto al massimo a un “Ciao” detto di corsa e magari con il musone perché siamo impegnati a riflettere su quanto “In Italia la situazione sia tragica”.

In realtà, passato il momento in cui avete avuto modo di stupirvi piacevolmente per la cortesia e la premura anglosassoni, farete in tempo a vedere che la persona che vi ha chiesto come state è già sparita alla velocità della luce, perché il saluto: “Hello. How’re you?” altro non è se non una mera questione di abitudine. Se volete, e se la persona non è già troppo distante – si sa, nei paesi anglosassoni capitalisti il tempo è denaro – potete provare a mettere a rischio le corde vocali e rispondere, urlando, che va tutto bene con: “I’m fine, thanks. And you?” sperando che l’utente abbia un udito talmente fino da sentirvi anche a distanza …

See you!

 

Daniele Canepa


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