La classi formate con un numero di alunni superiore ai venti, in presenza di uno studente con grave disabilità o di due alunni con disabilità lieve, sono considerate fuorilegge
La disabilità nel contesto scolastico è un argomento assai delicato perchè l’istituzione che dovrebbe garantire a tutti, nessuno escluso, il diritto ad una corretta istruzione, spesso e volentieri a causa della mancanza di sufficienti risorse finanziarie, conseguenza di precise scelte politiche, si trova a dover far fronte a situazioni emergenziali. E in questo caso i primi a farne le spese sono gli alunni diversamente abili.
Ma adesso arriva una sentenza in grado di cambiare le cose.
La Sentenza n. 759, pronunciata il 26 ottobre dal TAR di Reggio Calabria, è davvero significativa perchè ribadisce l’illegittimità di costituire classi sovraffollate.
La classi formate con un numero di alunni superiore ai venti, in presenza di uno studente con grave disabilità o di due alunni con disabilità lieve, sono considerate fuorilegge.
Questo tipo di classi, dunque, andrà sdoppiato, in quanto solo gruppi di alunni non numerosi possono garantire la presa in carico del progetto di inclusione da parte di tutti i docenti curricolari, senza che ciò venga delegato al solo docente di sostegno.
Si tratta della seconda sentenza che si pronuncia in questa direzione.
Il Tar Molise con la Sentenza n. 163 del 31 agosto scorso stabilisce che gli accorpamenti delle classi decisi dagli uffici scolastici regionali possono essere impugnati, dal momento che la riforma Gelmini (che prevede 27 studenti per classe che possono diventare, in casi eccezionali, 30) non si può applicare se contrasta con le leggi che regolamentano la sicurezza e l’igiene nelle scuole.
La FISH (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) commenta così la notizia “Finalmente a seguito della mobilitazione delle famiglie e delle loro associazioni, il Ministero e gli Uffici Scolastici Regionali dovranno adeguarsi al rispetto delle norme emanate e manifestamente violate dal Ministero stesso e dai suoi organi periferici”.
Matteo Quadrone