Amanti degli animali in rivolta sul popolare social network protestano contro la tassa decisa dal Governo..ma in realtà la notizia non esiste!
Cani assimilabili ad una fiammante Ferrari e tassati come generi di lusso? E’ questa la notizia che ha fatto impazzire la rete telematica in cui cinofili e amici dei nostri compagni a quattro zampe hanno riversato tutta la loro rabbia nonché gli improperi del caso davanti ad una notizia che, se fosse vera, si commenterebbe da sola.
In realtà non esiste nessun accenno a un tale provvedimento che parrebbe più nato da qualche buontempone in vena di celie o qualche maligno, oppositore del neonato governo, per evocare bieche insinuazioni diffamatorie.
Tranquilli, nessuno attenta alla serenità dei nostri piccoli o grandi amici che lungi dall’essere simbolo di ricchezza rappresentano una “tassa” per i poveri bilanci di certi anziani e, come tali, dovrebbero essere deducibili.
Gli animali da compagnia e, in particolare i cani, svolgono un ruolo sociale da non sottovalutare che si esplica nel accompagnare i non vedenti nei tortuosi percorsi viari, ricchi di insidie e barriere architettoniche, nel difenderci da aggressori mal intenzionati, nel vegliare sulla sicurezza delle nostre case, nel soccorrere persone in difficoltà, nell’improvvisarsi provetti Sherlock Holmes in caso di misteriose scomparse ma, soprattutto, offrono conforto alla solitudine e ai portatori di handicap, sono compagni di giochi insostituibili per i nostri bambini e ci ripagano con un amore incondizionato, talvolta mal corrisposto dai loro padroni.
Espletata questa doverosa premessa, è utile fare alcune considerazioni su come un’informazione, non adeguatamente controllata, possa creare serie problematiche se divulgata su un potente mezzo di comunicazione quale Facebook.
Lungi dal voler sollevare un monito di censura su uno strumento di informazione libero da influenze esterne e quindi espressione della massima libertà come può essere Internet , resta il fatto che prima di divulgare certe notizie, i vari “scribacchini” dovrebbero informarsi adeguatamente e rimanere fedeli al testo da cui le hanno ricavate.
Ad esemplificazione ripercorriamo il tragitto da cui è iniziato questo increscioso allarme: il Corriere riportava le considerazioni di Marco Meloni, presidente dell’ordine dei Veterinari, il quale faceva il punto sui balzelli che, già, gravano sui possessori dei quadrupedi (Iva alle stelle per alimenti, spese veterinarie non detraibili ect).
Analogo commento sul sito dell’ANMVI dove appare la parola ”redditometro” per indicare le vessazioni fiscali attualmente in atto. Sul sito di Tecnologia-ambiente, usciva magicamente dal nulla, la segnalazione epocale: che abbiano qualche agente segreto tra i politici in grado di spulciare tra gli appunti di Monti? Da qui una vera cascata di articoli, non smentiti, che hanno fatto impazzire il Web.
Qual è la morale? Chi scrive per professione, per diletto o per passione dovrebbe essere attento a non galoppare con la fantasia e gli amici di Facebook credere solo ad informazioni di siti seri o a testate di giornali attendibili.
Adriana Morando