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Un ponte color legno popolato di alberi verdi e sospeso sul bluastro del Tamigi. Trecento metri di percorso pedonale con alberi, arbusti ed erbacee tipiche della campagna inglese per collegare le banchine di una delle metropoli più popolate al mondo
Oltre il giardino riprende dopo la pausa estiva parlandovi di un nuovo ed avveniristico progetto nella città di Londra. Tanto a Parigi quanto a New York fervono ultimamente nuove realizzazioni “verdi” ma la capitale inglese non è, in questo campo, seconda a nessuna altra città.
The Garden Bridge dovrebbe essere costruito a breve (i lavori dovrebbero iniziare nella primavera del prossimo anno) come ponte sul Tamigi, da percorrere solo a piedi e completamente ricoperto di alberi ed arbusti. Galleggerà sull’acqua del fiume, congiungendo la zona di Temple Station al South Bank. Se si guarda a volo d’uccello il susseguirsi dei ponti londinesi, vi è infatti sempre un ritmo ed una continuità, ma, tra Waterloo e Blackfriars, c’è ancora una lacuna. Per colmarla, è stato ideato proprio The Garden Bridge.
Nell’idea dei progettisti il ponte dovrebbe apparire come un verde giardino, affacciato sull’acqua dove, pur nel pieno centro di una moderna metropoli, perdersi tra gli alberi, sentire gli uccelli cantare nell’erba popolata di insetti. Per sottolineare il carattere naturale del ponte, i suoi sostegni saranno costituiti da due sole enormi colonne costolate. Queste spunteranno dall’acqua ed emuleranno grandi tronchi, ripartiti in rami a sorreggere tutta la struttura. Saranno realizzati in cupronickel in quanto questo materiale acquista, nel tempo, un patina brunastra particolare, senza richiedere manutenzioni specifiche e senza diventare troppo scuro.
Per accentuare l’idea di perdersi in un verde parco, si è deciso che i percorsi pedonali saranno zizzaganti tra gli alberi, i prati e gli arbusti, senza che da una parte sia possibile scorgere l’altro lato del ponte. Vi saranno poi numerosi affacci, per tutta l’estensione della struttura, da cui poter apprezzare, da una nuova prospettiva, particolari scorci della città.
Come schema base, si è deciso di utilizzare le essenze vegetali in modo da dare continuità all’insieme, senza che il giardino risulti un campionario botanico, con alcune varietà peculiari e tipiche sia della città di Londra che delle banchine del Tamigi. Gli alberi dovranno poi essere estremamente flessibili ed adattabili per assecondare i forti venti. Tutte le piante scelte dovranno essere quelle giuste in modo da potersi sviluppare al meglio e da abbattere i costi di gestione e manutenzione nel tempo.
Dal punto di vista del “landscape design”, l’approccio mirerà ad esaltare l’aspetto naturale e “selvatico” dell’insieme. L’attraversamento del ponte costituirà un viaggio nel “verde”, suddiviso in cinque diversi capitoli. Si comincerà da South Bank con piante ed alberi che avrebbero potuto essere autoctoni in quella zona del Tamigi, essenze spontanee come collegamento ideale con le aree umide della banchina del fiume. Seguirà una zona con alberi di grandi dimensioni, che potranno svilupparsi grazie ad un terreno profondo alcuni metri. Vi sarà poi un’ampia area, più luminosa, soleggiata ed esposta, dove cresceranno piante di tipo mediterraneo: pini, mirti e rosmarini. Si passerà ad un prato popolato di gelsi, di querce e meli, piante diffuse nella parte più antica della città, posta sulla banchina a nord. Il capitolo finale, proprio prima di raggiungere Temple, sarà tipicamente boscoso ed evocherà i parchi spontanei vittoriani.
Nell’idea dei progettisti sarà una Londra, da percorrere a piedi e con lentezza, sempre nuova ed incorniciata da alberi, da cogliere sospesi sull’acqua da un innovativo ponte “verde”.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com