A Parigi si coltivano centinaia di banani in un edificio avveniristico che sfrutta le moderne tecnologie per “produzioni a chilometro zero”
Continuando il nostro viaggio per vedere quali siano le ultime realizzazioni in tema di Landscape Design nelle principali capitali europee, questa volta ci recheremo a Parigi. In questa città, lo studio di architettura francese SOA ha realizzato un progetto teso a creare una serra in grado di ospitare numerosissime piante tropicali. L’obiettivo è quello di riuscire a produrre a Parigi abbondanti raccolti di banane mediante l’impiego di moderne tecnologie ed impattando in modo poco gravoso sull’ambiente. Nonostante il clima fresco e temperato della capitale francese, sarà quindi possibile coltivare e far prosperare, all’interno di un futuristico “cubo” di cristallo, alberi da frutto tropicali.
Il progetto in questione si chiama Urbanana e consiste più specificamente in un edificio di sei piani che contiene un grande giardino verticale, con pareti di vetro atte a generare un particolare tipo di effetto serra. La rifrazione della luce solare garantisce infatti un clima umido e costantemente tiepido. La struttura è stata inoltre progettata in modo che l’installazione sfrutti gli edifici preesistenti limitrofi. Il nome Urbanana deriverebbe dalla crasi tra le parole “rifiuti urbani” e “banana”.
L’idea di base dei progettisti della Tropical Farm di Parigi è quella di ridurre al massimo il consumo di energie e risorse, di non danneggiare l’ambiente mediante l’impiego di sostanze nocive e di limitare al massimo il trasporto di merci. Altra finalità del progetto consiste nel contenere i costi di coltivazione della frutta. Nello specifico, si punta ad una produzione a “chilometri zero”, che riduca moltissimo il prezzo dei prodotti e preservi l’ambiente dalle emissioni di CO2 causate dal trasporto, specie da quello aereo.
Per realizzare l’idea sono stati utilizzati edifici, specificamente adattati e progettati per le esigenze del caso. Si ha così un’area verde, costituita da centinaia di alberi da frutto che crescono in condizioni ottimali grazie all’impiego di un particolare tipo di illuminazione artificiale supplementare.
Sotto un profilo progettuale, il piano inferiore dell’edificio consente l’accesso del pubblico e ha una superficie espositiva che è altresì destinata a laboratorio di ricerca ed a ristorante. Tutto lo spazio restante è occupato da piantagioni di banane, disposte in diversi insiemi di alberi per controllare, in modo scientifico, le varie fasi della crescita delle piante, dall’accrescimento alla finale maturazione dei frutti.
Gli architetti ritengono che la produzione di banane, ottenute attraverso questo particolare e modernissimo processo, incrementerà l’interesse dei parigini per i frutti tropicali e ridurrà i costi di quelli importati o già presenti sul mercato cittadino.
Senza dubbio nell’Urbanana si è in presenza di un perfetto connubio tra moderne tecnologie ed ambiente. In questo progetto i materiali più moderni vengono infatti sapientemente impiegati per incrementare la produzione di frutti tropicali. Anche sofisticatissime modalità di coltura rendono possibile la coltivazione di banane nel bel mezzo di una moderna, antropizzata e cementificata metropoli europea.
Nel “cubo” a sei piani cresceranno così particolari varietà di frutta, non presenti nell’attuale mercato ortofrutticolo europeo. Queste piante aggiungeranno, al tipico paesaggio parigino dai viali ottocenteschi con platani ed ippocastani centenari, uno spazio verde dal fogliame lussureggiante ed esotico.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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