Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Acquasola, l’udienza pubblica in Corte dei Conti e la visita al parco

Ieri l'udienza pubblica presso la Corte dei Conti per il riconoscimento dell’esistenza di un danno erariale al patrimonio pubblico stimato in oltre 2,4 milioni, il 13 novembre, invece, prenderà il via il procedimento penale da parte della Magistratura. Intanto con #EraOnTheRoad abbiamo fatto visita al parco


26 Settembre 2013Notizie

Parco dell'AcquasolaQuella del park Acquasola è una vicenda ultra-ventennale che, dagli anni ’90, si protrae fino ad oggi. Tre i soggetti coinvolti: Comune di Genova, Regione Liguria e la ditta privata Sistema Parcheggi Srl, cui all’epoca era stato assegnato l’appalto per la costruzione di una auto-silos nello storico parco di Spianata Acquasola (468 posti auto di cui 147 pertinenziali concessi in diritto di superficie novantennale e 321 a rotazione per 60 anni). Qualche tempo fa, dopo la delibera da parte della ex Giunta comunale per bloccare la costruzione del park e la messa sotto sequestro del cantiere da parte di Tribunale e Cassazione, ne avevamo ricostruito la storia (leggi l’approfondimento). Ieri, infine, un giorno importante per la risoluzione delle vicende: si è svolta, infatti, l’udienza pubblica per l’indagine contabile presso la Corte dei Conti di Genova. In attesa di conoscere quale sarà la sentenza e aspettando l’apertura del procedimento penale da parte della Magistratura del 13 novembre, con #EraOnTheRoad siamo andati sul posto per fare il punto della situazione.

Un tempo meta di Grand Tour e visitato da tutta Europa, oggi il parco è l’ombra di se stesso: devastato nella parte sotto sequestro a causa degli scempi perpetuati nel corso degli anni (inutilizzato, sono stati già tagliati molti alberi in previsione della costruzione del park interrato); poco attrattivo nella parte “libera”, seppur pulito e decoroso, non riesce ad attrarre visitatori né ad esprimere al meglio le sue potenzialità. Qui, i commercianti della zona lamentano la mala informazione che circola sui media e che finisce per boicottarli: «Dicono che l’Acquasola sia in condizioni degradate, ma basta guardarsi attorno per capire che, ad esclusione della zona sotto sequestro, non è così. Certo, non è molto frequentato, ma così facendo non si contribuisce alla costruzione della buona fama del parco. Per ripartire, abbiamo bisogno di coinvolgere la cittadinanza, altrimenti noi non vendiamo e il parco va in malora», dicono i gestori del chiosco all’interno del parco, che aggiungono: «Si parlava dell’iniziativa di cittadini spontanei per ripulire il parco. In realtà, si trattava di un mendicante che, di sua iniziativa, si era messo a togliere le foglie, chiedendo soldi. Ma non sono certo le foglie in terra il problema».

Acquasola


L’udienza pubblica

L’udienza di ieri ha visto protagonisti una decina di persone, tre ex assessori della Giunta Pericu, tre ex soprintendenti e due funzionari della Provincia, un dirigente del Comune di Genova e il legale rappresentante della società concessionaria Sistema Parcheggi Srl. A loro è stato chiesto un risarcimento di oltre 2 milioni (2,418 per la precisione) di euro da parte della Procura, che ha avanzato il procedimento con il sostegno di comitati e associazioni per la salvaguardia del parco come Italia Nostra, Legambiente e Associazione Comitato Acquasola. Questi ultimi hanno depositato un ricorso adesivo dipendente a quello del Procuratore Regionale della Corte dei Conti Ermete Bogetti e hanno chiesto il riconoscimento dell’esistenza di un danno erariale al patrimonio pubblico, causato dalla distruzione di una porzione di parco per costruire l’auto-silos. Il danno è stato arrecato a discapito del parco storico dell’Acquasola, in quanto bene ambientale e paesaggistico tutelato.

Nell’ambito dell’udienza, sono state ascoltate le parti in causa. Dalla loro, gli avvocati della difesa hanno fatto richiesta in via preliminare di revoca dell’adesione di Italia Nostra e Associazione Comitato Acquasola al procedimento, facendo leva sullo scarso preavviso con cui è giunta la richiesta e sostenendo che le accuse da loro mosse non potessero essere prese in considerazione. Contrarie all’invalidamento, dal canto loro le associazioni si sono opposte, ma a nulla è valso: la Corte riunita ha deliberato che le associazioni non sono titolate per aderire al ricorso ma possono partecipare comunque al processo nelle vesti di uditorio.

Così commenta l’Ingegner Giuseppe Fornari di Italia Nostra: «Avevamo deciso di aderire al procedimento in atto a supporto del Procuratore, previo consultazione con la nostra sede centrale di Roma, che ci ha accordato il suo benestare: insieme, abbiamo valutato l’opportunità di prendere parte alle vicende perché vi abbiamo intravisto la possibilità di aprire la strada ad altre situazioni analoghe e creare così un precedente in tema di rimborsi erariali per danni ambientali. Dopo le disposizioni della Corte, però, ritireremo la nostra adesione, ma resta il processo penale». Quest’ultimo, previsto per il 13 novembre, è istruito dalla Magistratura che indagherà su 5 soggetti, di cui 3 della Soprintendenza, un architetto del Comune di Genova e il legale rappresentante di Sistema Parcheggi.

Inoltre, la Procura ha chiamato in causa due nuovi soggetti, oltre a quelli già individuati e ha chiesto di sottoporre a giudizio l’Arch. Pier Paolo Tomiolo, all’epoca direttore dell’Ufficio Urbanistica della Provincia e oggi in Regione, e l’Ingegner Paolo Tizzoni, all’epoca vice-presidente provinciale con delega al Territorio poi direttore generale del Comune con delega all’Urbanistica. Ora, con il ritiro della Corte, si attende di sapere se deciderà di accogliere l’ipotesi della Procura e fare un’altra udienza, oppure respingerla o ancora accettarla e andare a sentenza.

La strada verso la sentenza potrebbe essere lunga: all’accusa il compito di presentare ulteriore documentazione a sostegno dell’incompatibilità di un parcheggio interrato con un parco storico. Inferociti, cittadini e associazioni, denunciano decenni di cattiva amministrazione: «È la giustizia, bellezza! -esordisce Andrea Agostini di Legambiente, facendo eco ad Humprey Bogart nel film “L’Ultima Minaccia”- In ogni caso, qualsiasi sia la pronuncia della Corte, andremo avanti. Anche se il progetto per il silos è stato fermato, ai genovesi è stata tolta Spianata Acquasola: un danno irreparabile, che la cifra chiesta come risarcimento contribuirà in parte a compensare, mediante il ripristino delle condizioni ottimali e la riapertura del verde».

 

Elettra Antognetti

 


  • associazioni, comitati, legge, parchi
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Liguria, regione a “rischio di incidente rilevante”. Di 20 impianti solo uno oggi ha un Piano Emergenza Esterna regolare e pubblico
    Liguria, regione a “rischio di incidente rilevante”. Di 20 impianti solo uno oggi ha un Piano Emergenza Esterna regolare e pubblico
  • Legittima difesa, tra offesa ingiusta e necessità della reazione. Quando l’omicidio è “scriminato”
    Legittima difesa, tra offesa ingiusta e necessità della reazione. Quando l’omicidio è “scriminato”
  • I Parchi di Nervi tornano a vivere. Completati gli interventi dopo la tempesta, selezionate le “idee” per la valorizzazione
    I Parchi di Nervi tornano a vivere. Completati gli interventi dopo la tempesta, selezionate le “idee” per la valorizzazione
  • Il Chiostro di Sant’Andrea e il lucchetto della discordia. Il cortocircuito della “lotta al degrado”
    Il Chiostro di Sant’Andrea e il lucchetto della discordia. Il cortocircuito della “lotta al degrado”
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista